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Iran, Hadith Najafi uccisa. La "ragazza della coda" simbolo della protesta

Hadis Najafi, una delle giovani simbolo delle proteste scoppiate in Iran in seguito alla morte di Mahsa Amini, è stata uccisa dalla forze di sicurezza iraniane. A darne l'annuncio, oltre a diversi media locali, è stata la giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad sul suo profilo Twitter. Alinejad, in particolare, ha postato un video del funerale di Najafi, 20 anni, scrivendo che la giovane è stata "uccisa a colpi di arma da fuoco per strada dalle forze di sicurezza per aver protestato". "Hadis era una ragazza dal cuore gentile e adorava ballare. Stava protestando contro la brutale morte di Mahsa Amini. Il suo crimine: volere la libertà", ha scritto ancora Alinejad. "Questa ragazza di 20 anni che si stava preparando a unirsi alla protesta contro l'omicidio di Mahsa Amini è stata uccisa da 6 proiettili. Hadis Najafi, 20 anni, è stata colpita al petto, al viso e al collo dalle forze di sicurezza della Repubblica Islamica", ha poi commentato la giornalista sotto ad una foto che mostra quello che appare come il corpo ferito di Hadis Najafi.

In un video diventato virale, Hadis Najafi, senza indossare il velo, si legava i capelli prima di prendere parte ad una manifestazione. Il suo gesto è stato preso a simbolo dalle tante donne che in questi giorni stanno prendendo parte alle manifestazioni in diverse città dell'Iran. Proteste durante le quali sarebbero rimaste uccise almeno 41 persone, stando all'emittente iraniana Irib. Numeri non ufficiali, come quelli relativi agli arresti. Le autorità iraniane non hanno fornito dati ma sabato, nella sola di Guilan, è stato riportato l'arresto di 736 manifestanti.

Intanto il governo iraniano, che nei giorni scorsi ha puntato il dito contro "interferenze straniere" per i disordini nel Paese, ha convocato l'ambasciatore britannico per protestare contro quella che ha descritto come un'atmosfera ostile creata dai media londinesi in lingua farsi. Il ministero degli Esteri di Teheran sostiene che le testate giornalistiche britanniche hanno provocato disordini con la diffusione delle rivolte in Iran. Teheran ha affermato di considerare queste notizie un'interferenza nei propri affari interni e un'azione contro la sovranità del Paese. Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato anche l'ambasciatore norvegese. In questo caso Teheran ha protestato contro le recenti osservazioni del presidente del parlamento norvegese, Masud Gharahkhani, definendo i suoi commenti sui recenti disordini in Iran pregiudizievoli e irrealistici e un'ingerenza negli affari interni dell'Iran.

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