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Taiwan, ultimatum della Cina agli Usa: "Affare interno". Il ministro avverte Blinken

La tensione è alle stelle tra Cina e Usa per Taiwan: il confronto rischia di trasformarsi in conflitto. "La questione di Taiwan è un affare interno della Cina" e "gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di interferire nel modo in cui la questione di Taiwan viene risolta". Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato l'omologo statunitense Antony Blinken e nelle sue dichiarazioni - riportate dalla stampa di Pechino - il ministro cinese ribadisce che "a posizione della Cina sulla risoluzione della questione di Taiwan è stata coerente e inequivocabile, e che la Cina continuerà ad attenersi ai principi di base della 'riunificazione pacifica e un paese, due sistemi'".

"La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e ha un peso significativo nella mente del popolo cinese", ha sottolineato Wang aggiungendo che la missione di Pechino è "salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale, e non c'è assolutamente alcuna ambiguità al riguardo".

  

Già lo scorso 19 settembre la Cina aveva avvertito il presidente Usa Biden che se le cose non fossero cambiate sarebbe state prese "tutte le mirsure necessarie". Il governo cinese aveva criticato la dichiarazione di Biden secondo cui le forze americane difenderebbero Taiwan se Pechino tentasse di invadere l'isola. Pechino, tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, aveva detto di "deplorare fortemente" le parole di Biden e di aver presentato "lamentele alla parte statunitense". Mao aveva invitato Washington a "gestire le questioni relative a Taiwan con prudenza" e "a non inviare segnali sbagliati" ai sostenitori dell'indipendenza di Taiwan "per evitare ulteriori danni alla Cina, agli Stati Uniti e alla pace e stabilità nello Stretto di Taiwan". Pechino - aveva concluso il portavoce - farà "del suo meglio" per la prospettiva di una "riunificazione pacifica" ma non tollererà "alcuna attività volta a dividere la Cina" riservandosi "la possibilità di prendere tutte le misure necessarie", aveva affermato Mao.