erano prigionieri

Guerra Russia-Ucraina, liberati i vertici del Battaglione Azov in cambio dell’oligarca Medvedchuk

L’Ucraina ha annunciato lo scambio con la Russia di 215 prigionieri militari, tra cui gli strenui difensori dell’acciaieria di Mariupol. «Ho l’onore di riferirvi i risultati per i quali stiamo lavorando da molto tempo. Oggi siamo riusciti a liberare 215 dei nostri dalla prigionia russa. Tra loro ci sono 124 ufficiali», la dichiarazione l capo dell’Ufficio della presidenza ucraina Andriy Yermak, citato da Ukrinform. Tra i prigionieri rilasciati ci sono i capi della difesa di Azovstal appartenenti al Battaglione Azov. Alla Russia sono stati restituiti l’oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk e altri 55 soldati.

 

  

 

Come detto la Russia ha ripreso 55 prigionieri, tra cui l’ex parlamentare ucraino Medvedchuk, vicino a Vladimir Putin e accusato di alto tradimento da Kiev. Nell’ambito di questa «operazione preparata da tempo», cinque comandanti militari, tra cui i leader della difesa Azovstal, sono stati trasferiti in Turchia. Spiccano i nomi di Denys Prokopenko, comandante del battaglione ucraino, e Sviatoslav Palamar, alto ufficiale. Secondo l’accordo raggiunto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Volodymyr Zelensky ha spiegato che rimarranno in Turchia «in assoluta sicurezza e in condizioni confortevoli» fino alla «fine della guerra, sotto la sua protezione personale». Zelensky ha anche sottolineato che in questo scambio è incluso il rilascio, precedentemente annunciato, di dieci prigionieri di guerra trasferiti in Arabia Saudita, tra cui cinque britannici e due americani.

 

 

«Non è un peccato aver dato Medvedchuk in cambio di veri guerrieri. Ha svolto tutte le azioni investigative previste dalla legge. L’Ucraina ha ricevuto da lui tutto il necessario per stabilire la verità nell’ambito del procedimento penale. Penso che questo sia un buon risultato», il ragionamento conclusivo del presidente ucraino a scambio concluso.