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Guerra Ucraina, Zelensky chiede agli Usa nuove armi e prepara la vendetta contro la Russia

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Avanza la controffensiva ucraina e aumentano i timori che il presidente russo Vladimir Putin possa prendere in considerazione l'uso di armi chimiche o nucleari in Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvisato lo Zar annunciando che la risposta sarebbe devastante e oggi, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che sta facendo pressione affinché l'America fornisca a Kiev un'arma nuova e più potente, sta opponendo resistenza alla richiesta. "Stiamo cercando di evitare la terza guerra mondiale", ha detto il presidente americano ai suoi collaboratori.

Nel frattempo quattro medici sono morti e 2 pazienti sono rimasti feriti durante un bombardamento russo nel villaggio di Strelecha, nella regione di Kharkiv, mentre era in corso un'evacuazione dei pazienti da un ospedale psichiatrico colpito da missili. 

L'esercito russo è in difficoltà, per quanto negli ultimi tre giorni abbia lanciato 13 missili da crociera contro Kryvyi Rih, la città del presidente Volodymyr Zelensky. "Iskander, Kh, e i più costosi missili russi, Kinzhal, dei quali hanno solo alcune decine. Sembra una follia, ma questa è la nostra realtà", ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul. L'intelligence militare britannica ha avvertito che "qualsiasi sostanziale perdita di territorio nel Luhansk minerà inequivocabilmente la strategia russa. La Russia tenterà probabilmente di condurre una difesa ostinata di quest'area, ma non è chiaro se le forze russe in prima linea abbiano riserve sufficienti o morale adeguato per resistere a un altro assalto ucraino".

Kiev vorrebbe intensificare l'offensiva e chiede nuove armi, con il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak che punge i paesi occidentali rimarcando che "hanno molti sistemi di difesa aerea/missilistica moderni ed efficaci. Ma i missili non volano su Parigi, Roma o Berlino. Volano sulle città ucraine. Forse è il momento di proteggere i civili e le infrastrutture critiche? O aspetteremo un disastro causato dall'uomo su larga scala?".

A Mosca, intanto, arriva il soccorso del leader ceceno, Ramzan Kadyrov, che dopo aver invocato la mobilitazione di tutte le regioni russe ha annunciato che due battaglioni "si sono uniti all'enorme numero di truppe alleate nel Donbass" e "sono pronti a ribaltare tutte le posizioni del nemico".

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