risposta potente

Guerra, le dichiarazioni di Zelensky sulla Crimea: "Ce la riprenderemo". Zero compromessi

L'Ucraina teme un intensificarsi di attacchi da parte della Russia in occasione della Giornata dell'indipendenza ucraina, che cade mercoledì, proprio nel giorno in cui ricorrono i sei mesi dall'invasione. Molti civili - ha riferito a Bbc un consigliere della presidenza - stanno lasciando Kiev preoccupati che Mosca possa voler colpire la capitale. Gli Stati Uniti, tramite il dipartimento di Stato, hanno diramato un'allerta sicurezza in cui avvertono che la Russia sta intensificando gli sforzi per colpire infrastrutture civili e strutture del governo, ma Volodymyr Zelensky ha promesso una "risposta potente". E ha anzi rilanciato chiarendo che intende riconquistare anche la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014: "è iniziato in Crimea e finirà in Crimea", ha affermato il presidente ucraino, assicurando che anche nella penisola tornerà a sventolare la bandiera giallo-blu.

I timori sono aumentati anche a seguito dell'omicidio fuori Mosca di Darya Dugina, figlia del teorico russo di estrema destra Alexander Dugin noto come 'cervello di Putin, uccisa nel fine settimana quando la sua auto è stata fatta esplodere a distanza. L'Fsb, erede del Kgb, ha accusato i servizi ucraini di avere organizzato l'attacco, il che fa temere una rappresaglia da parte di Mosca nonostante Kiev abbia respinto ogni accusa e anzi, per bocca del segretario del Consiglio nazionale ucraino per la sicurezza e la difesa Oleksiy Danilov, ha accusato a sua volta i servizi speciali russi. "Non può esserci pietà per gli organizzatori" dell'attentato, ha tuonato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, nel giorno in cui centinaia di persone si sono raccolte al centro televisivo Ostankino a Mosca per i funerali della 29enne.

  

Alla vigilia della Giornata dell'indipendenza, missili russi sono stati lanciati contro Dnipro. Il sindaco, Boris Filatov, in un post su Facebook ha riferito che frammenti di razzi sono caduti su case private. E Zelensky ha presieduto un summit online (in presenza c'era il presidente polacco Andrzej Duda) della 'Piattaforma Crimea'. "L'inverno sta arrivando e sarà duro", quindi "dobbiamo mantenere il sostegno all'Ucraina per il lungo termine, in modo che l'Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente", ha detto nel suo intervento il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto a Mosca di restituire la Crimea: "la restituzione della Crimea all'Ucraina, di cui è parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale. La protezione dell'integrità territoriale, della sovranità e dell'unità politica dell'Ucraina è fondamentale non solo per la sicurezza e la stabilità regionale ma anche globale", ha detto. Gli Stati Uniti, per bocca del segretario di Stato Antony Blinken, hanno ribadito che "la Crimea è Ucraina": "questa era la nostra posizione nel 2014 e resta questa nel 2022", ha chiarito. E fonti Usa hanno fatto sapere che, proprio in coincidenza con la Giornata dell'indipendenza e con i 6 mesi dall'invasione, Washington annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da 3 miliardi di dollari.