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Ucraina, scoppia il caso Amnesty International. Zelensky all'attacco: silenzio eloquente sugli attacchi russi

"Anche se il bombardamento russo della centrale nucleare è uno dei crimini più pericolosi contro gli ucraini e tutti gli europei, contro il diritto alla vita di ogni persona, per qualche ragione, Amnesty International non ne ha dato notizia. Un silenzio molto eloquente che ancora una volta indica la selettività manipolativa di questa organizzazione". Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky torna ad attaccare l'organizzazione non governativa che nell'ultimo rapporto, pubblicato lo scorso 4 agosto, ha accusato le forze di Kiev di usare aree residenziali, ospedali e scuole come basi militari.

Intanto il capo dell’ufficio ucraino di Amnesty International si è dimesso, accusando l’organizzazione per i diritti umani di fare il gioco della propaganda del Cremlino. Il report, pubblicato giovedì, ha suscitato indignazione in Ucraina: "Se non vivi in un Paese invaso dagli occupanti che lo stanno facendo a pezzi, probabilmente non capisci cosa significhi condannare un esercito di difensori", ha scritto sui social media Oksana Pokalchuk di Amnesty, annunciando le sue dimissioni. Pokalchuk ha affermato di aver cercato di avvertire l’alta dirigenza di Amnesty che il rapporto era unilaterale e non aveva tenuto adeguatamente conto della posizione ucraina, ma è stata ignorata. 

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