Crisi Taiwan, missili e rischio guerra. La Cina non si ferma e attacca gli Usa: "Provocazioni irresponsabili"
La Cina replica duramente a una dichiarazione dei ministri degli Esteri del G7 su Taiwan e la vasta esercitazione militare di Pechino avviata davanti all'isola all'indomani della visita di Nancy Pelosi. Nella nota i Paesi del G7 invitavano Pechino a risolvere le tensioni in modo pacifico. "Prima della visita di Pelosi a Taiwan, hanno fatto finta di essere sordi e silenziosi, ma ora sono saltati fuori per criticare le giuste azioni della Cina, mettendo a nudo la loro ipocrisia e la loro bruttezza", ha dichiarato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri cinese. Hua ha detto che i governi dovrebbero attenersi al principio di una sola Cina, riconosciuto e promesso da loro stessi quando hanno stabilito legami diplomatici con Pechino. "Avrebbero dovuto convincere gli Usa a non impegnarsi in pericolose e irresponsabili provocazioni contro la Cina", ha proseguito Hua, difendendo poi le esercitazioni militari, definite come "misure necessarie e legittime per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale e per contrastare le forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan e le interferenze esterne".