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Serbia e Kosovo, scontri al confine. Il presidente Vucic: "Pericoloso". Nato pronta a intervenire

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Valichi chiusi e scontri al confine: tra Serbia e Kosovo la tensione sale alle stelle e la Nato è già pronta a intervenire nei Balcani. Cosa sta succendeo Domenica sera le autorità del Kosovo hanno chiuso due valichi di confine con la Serbia per i blocchi stradali messi in atto da dimostranti kosovari di etnia serba per protestare contro nuove leggi approvate dal governo su documenti di identità e targhe automobilistiche, in vigore da lunedì 1 agosto. È riesplosa così la tensione tra Pristina e Belgrado, che non riconosce l’indipendenza del Kosovo. Il presidente serbo Aleksandr Vucic, in un discorso in tv, ha mostrato una cartina del Kosovo coperto dalla bandiera serba e ha avvertito che se i serbi saranno minacciati, la Serbia ne uscirà vittoriosa.

Il vero rischio è quella di una recrudescenza di un conflitto mai risolto. La tensione è salita alle stelle con gli scontri al confine e la Nato ha fatto sapere - diffondendo un comunicato - di essere pronta a intervenire. Anche la Russia si è fatta sentire: "Facciamo appello a Pristina, e agli Usa e alla Ue che la sostengono, perché mettano fine alle provocazioni e osservino i diritti dei Serbi del Kosovo" ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri.

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