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Ucraina, sventato il colpo di Stato. Cosa c'è dietro le purghe di Zelensky: "Oppositori tagliati fuori"
Un colpo di Stato in piena regola quello che era in atto in Ucraina, dove il presidente Volodymyr Zelensky negli ultimi giorni ha messo in atto una "purga" senza precedenti rimuovendo giudici e membri dei servizi segreti, con il capo dell'Sbu - i servizi di sicurezza di Kiev - che è stato licenziato e un altro importante esponente arrestato. Il repulisti del capo del governo era partito subito dopo l'invasione del Paese da parte della Russia e si era intensificato nelle ultime settimane. Di fatto, il potere ora è sempre "più saldo nelle mani del presidente Zelensky, sempre meno accessibile ai suoi oppositori politici", riporta Repubblica che parla di un golpe "incompiuto".
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Le ultime due "vittime" sono Ivan Bakanov e Iryna Venediktova, rispettivamente capo dei servizi segreti e procuratrice generale che indaga sui crimini di guerra russi. Sono già 651 i casi aperti contro pubblici ufficiali ritenuti collaborazionisti della Russia. Secondo le accuse, Bakanov, che arriva dallo spettacolo come Zelensky visto che era nella società di produzione Kvartal 95 dell'attuale leader, non era al corrente che una parte dello Stato si è accordata segretamente con l'intelligence russa. Oleg Kulinich, già responsabile Sbu per la Crimea, è stato arrestato per non aver contrastato l'azione delle forze armate russe.
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"C'era un accordo segreto, il governo di Kiev ne è ormai certo e la sfilza di epurazioni ne è la prova", si legge nell'articolo che parla di una "vendetta" di Zelensky nei confronti dei funzionari nominati dal vecchio premier filorusso Yanukovich. L'elenco dei defenestrati è lunghissimo e comprende generali, funzionari dell'esercito, capi della sicurezza interna dello Sbu.