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Nord Stream, "cause di forza maggiore". Il sospetto sul gasdotto: cosa ha in mente la Russia

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Il gasdotto Nord Stream 1 è ancora fermo. La turbina che dovrebbe riportarlo in funzione arriverà il 24 luglio; e, dopo qualche giorno per la manutenzione, tornerà a far viaggiare il gas della Russia verso la Germania, e da lì in Europa. La data presumibile è per i primi di agosto. Intanto Gazprom fa sapere che i suoi flussi verso la Cina hanno raggiunto livelli record. Mentre per la situazione europea, e in particolare sulla ripresa del Nord Stream 1, il colosso russo dell'energia sembra lasciar intendere che non è garantita la riattivazione dei flussi, parlando di impedimenti legati a "cause di forza maggiore", per provare così a mettere le mani avanti - guardando sia alle sanzioni che alle mosse dell'Europa - in caso si decida di non riprendere il trasporto di gas.

Che la turbina Siemens per riattivare il Nord Stream 1 sia stata spedita dalla struttura di manutenzione in Canada alla Germania in aereo, lo riporta l'agenzia Tass citando il giornale 'Kommersant'. Dopo le molte richieste da parte della Germania, il Canada ha deciso di inviarla facendo presente che per "la commissione Europea questo non viola le sanzioni". L'arrivo in Russia è previsto per il 24 luglio, prima via aereo in Germania, poi spedita con un traghetto e consegnata attraverso la Finlandia via terra. Le apparecchiature - viene spiegato - dovrebbero iniziare a funzionare all'inizio di agosto, considerando il tempo necessario per la procedura di installazione.

Se da un lato c'è attenzione al nuovo Piano anti-emergenza Ue sul gas - che dovrebbe esser presentato il 20 luglio - e dall'altro il nostro Paese stringe accordi con l'Algeria, che dopo gli accordi portati avanti dal premier Mario Draghi diventa primo fornitore del nostro Paese, in mezzo c'è spazio per una 'volata' neanche troppo inaspettata di Gazprom, visto il contesto geopolitico e i numeri sull'andamento della situazione, con l'annuncio di un nuovo record storico di volume per le forniture quotidiane alla Cina, stabilito il 17 luglio attraverso il gasdotto Power of Siberia.

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