cantante nei guai

Ricky Martin, accuse choc dal nipote: rischia 50 anni di carcere. Lui si difende: "Tutto falso"

Giada Oricchio

Relazione incestuosa, violenza domestica e psicologica, stalking e uso di stupefacenti. Sono scioccanti le accuse contro Ricky Martin, star mondiale della musica latina.

Ricostruiamo la vicenda: all’inizio di luglio, a Porto Rico, è stato depositato un ordine restrittivo per abusi contro Martin, 50 anni. Il nome della presunta vittima non era stato reso noto, ma Eric, fratello del musicista, ha rivelato alla rivista spagnola Marca che si tratterebbe di Dennis Yadiel Sanchez, il nipote 21enne del cantante, figlio della sorellastra Vanessa. Tra i due ci sarebbe stata una relazione di 7 mesi cui sono seguiti attacchi fisici e psicologici. Se fosse vero, in base alle leggi portoricane, l’artista rischia fino a 50 anni di carcere.

  

Il 3 luglio, Ricky Martin, sposato con figli, ha diffuso un comunicato in cui ha respinto pubblicamente le accuse definendole “completamente false e fabbricate” e ha ringraziato “per gli innumerevoli messaggi di solidarietà”. Qualche dettaglio in più è arrivato dal suo avvocato, Marty Singer, che ha smentito categoricamente le violenze: “Purtroppo, la persona che ha fatto questa affermazione sta lottando contro forti problemi di salute mentale. Ricky Martin, ovviamente, non è mai stato - e non sarebbe mai stato - coinvolto in alcun tipo di relazione sessuale o romantica con suo nipote. L'idea non è solo falsa, è disgustosa. Ci auguriamo tutti che quest'uomo riceva l'aiuto di cui ha urgente bisogno. Ma, soprattutto, non vediamo l'ora che questo terribile caso venga archiviato non appena un giudice esaminerà i fatti”.

Giovedì 21 luglio a Porto Rico si terrà la prima udienza, relativa al capo di imputazione per violenza domestica. Attualmente Martin sta affrontando un'altra causa al tribunale di Los Angeles: l’ex manager, Rebecca Drucker, lo ha citato in giudizio per 3 milioni di dollari di commissioni non pagate sostenendo sibillina che lo aveva protetto da un’ “accusa potenzialmente fatale” nel settembre 2020.