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Draghi dimissioni, dall'America all'Europa appello unanime: "SuperMario resta"
Supermario resta. È l'appello unanime della politica internazionale dopo l'annuncio delle dimissioni del premier italiano che ha aperto la crisi di governo. Dagli Usa all'UE, i grandi dell'Occidente chiedono al nostro Paese la stabilità politica, soprattutto in questo momento segnato dalle emergenze: la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la siccità e l'inflazione alle stelle.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden "ha grande rispetto per il premier Mario Draghi e sta seguendo con attenzione tutti gli sviluppi politici a Roma" conferma ai cronisti americani il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola commenta: "Con la guerra contro l'Ucraina che imperversa nel nostro continente, l'aumento del costo della vita e la ripresa post Covid solo ai blocchi di partenza, abbiamo bisogno di stabilità politica in Europa. L'Italia è uno Stato membro importante e fondatore. Abbiamo bisogno che l'Italia mantenga il suo ruolo di leadership all'interno dell'Unione Europea, soprattutto in questi tempi difficili".
Da Bruxelles, anche la portavoce della Commissione europea Dana Spinant ha rimarcato che non è abitudine commentare gli sviluppi politici dei vari paesi, che pure vengono seguiti "con grande interesse". La presidente Ursula Von Leyen lo ha detto in diverse occasioni: è stata "molto felice di lavorare con Draghi". L'ex governatore della Bce rappresenta per l'Ue una garanzia per la gestione dei fondi del Next Generation Eu, di cui l'Italia è la principale beneficiaria. Stessa premura diplomatica vale anche per la Germania. "Il governo tedesco non commenta gli sviluppi di politica interna di Paesi amici" ha detto il portavoce di Olaf Scholz. "Posso aggiungere che il cancelliere ha lavorato molto bene con Mario Draghi, come con altri capi di governo in Europa. Sono stati anche con Macron a Kiev, e questo dimostra un rapporto stretto e di fiducia fra i due leader"
Mosca ha invece cercato di smorzare i toni, dopo il post sarcastico dell'ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev, che sul suo canale Telegram ha pubblicato una foto di Draghi e del premier britannico uscente con accanto una sagoma nera e un punto interrogativo, come a chiedersi chi sarà il prossimo leader europeo a lasciare l'incarico. Le dimissioni di Draghi e di Boris Johnson "sono affari interni", ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, "non interferiamo in alcun modo e non abbiamo nulla a che fare con questo"