Giappone, chi è l'attentatore di Shinzo Abe e perché l'ha ucciso: la confessione dell'ex militare
Tetsuya Yamagami, l'uomo che ha sparato all'ex premier giapponese Shionzo Abe, morto per le ferite riportare nell’attentato di venerdì 8 luglio, è un ex appartenente alle forze di autodifesa: le Jieitai create dopo la seccando guerra mondiale equivalente alle forze armate. Si tratta di un uomo di 41 anni che avrebbe prestato servizio nella Marina fino al 2005 ma le informazioni sul suo conto sono ancora frammentarie. Il movente del gesto che ha sconvolto il Giappone sarebbe l'odio e l'avversione per l'ex premier, ma la polizia nipponica ha fatto sapere che Yamagami dopo l'arresto avrebbe escluso "motivazioni politiche".
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La polizia di Nara ha ritrovato ordigni esplosivi e altre pistole fabbricate artigianalmente in casa dell'uomo. "Molte armi di questo tipo, simili a quella utilizzata nell’attentato, sono state confiscate", ha confermato in conferenza stampa un funzionario di polizia di Nara, la città dove è avvenuto l’attentato che ha portato alla morte dell’ex primo ministro. Secondo gli inquirenti l'attentatore nutre "rancore" nei confronti di "una organizzazione specifica" di cui crede Shinzo Abe facesse parte. La polizia non ha però indicato quale organizzazione si tratti. Contraddizioni emergono dalle parole attribuite all'attentatore. L'uomo avrebbe spiegato dopo l'arresto di "non avere rancore per le posizioni politiche" di Abe, ma secondo la tv giapponese Nhk avrebbe ammesso di aver sparato per ucciderlo perché "insoddisfatto" dell’ex primo ministro. Insomma, un attentato "non per credo politico" ma per "insoddisfazione" per le politiche di Abe.
L'ex premier Shinzo Abe morto dopo l'attentato: arrestato ex militare
L'arma che ha ucciso Abe era una sorta di "doppietta" caricata, si presume, con pallottole più grandi di quelle di un fucile da caccia, realizzata in casa assemblando varie parti, forse in base a informazioni trovate sul web. L'arma era avvolta nel nastro adesivo. Due i colpi, uno per canna, sparati a distanza ravvicinata. Intanto dopo il ritrovamento di armi ed esplosivi nella cassa del 41enne è stato evacuato l'intero quartiere di Nara.