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L'indagine svela parte della maxi-ricchezza di Vladimir Putin: mega ville, vigneti e un resort sciistico

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Palazzi, yacht, vigneti e un resort sciistico nella disponibilità di Vladimir Putin, ma non formalmente di sua proprietà, sono tutti collegati da un’unica rete. Una serie di mail sembra dimostrare che l’insieme di beni, per un valore di 4,5 miliardi di dollari, è sempre riconducibile allo stesso dominio LLCIinvest.ru. A unire i fili è un’indagine condotta da Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) e il sito indipendente russo Meduza. 

 

 

Sottoposto a sanzioni per l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo possiede ufficialmente pochi beni, fra cui un appartamento a San Pietroburgo, due auto sovietiche anni 50, una caravan e un piccolo garage. L’inchiesta, durata un’anno, ha identificato 86 compagnie e organizzazioni no profit che usano tutte il comune dominio LLCinvest nelle mail. E dai contenuti delle mail, trapelati a partire da settembre, si evince che direttori e amministratori di diverse di queste società discutono fra loro di affari come parte di una stessa organizzazione. Secondo un anonimo esperto russo di anticorruzione, citato dal Guardian, “LLCInvest sembra una sorta di cooperativa, o una associazione, nella quale i membri si scambiano benefici e proprietà”.

 

 

I beni coinvolti sono a nome di altre persone, spesso legate a Putin, ma il presidente russo ne usufruisce spesso. Fra questi vi è ‘palazzo Gelendzhik’, la mega villa sul mar Nero da 14 mila metri quadri, circondata da 7.500 ettari di parco, il cui lusso pacchiano è stato svelato in un filmato diffuso dal dissidente Alexei Navalny. Un altro di questi beni sono gli ettari di vigna collegati alla villa. Così come il resort sciistico di Igora, vicino Leningrado, dove si è sposata una figlia di Putin nel 2013. Senza dimenticare Villa Sellgren, una magione vicino San Pietroburgo, nota fra la popolazione locale come “la dacia di Putin”, oppure un’altra dacia in legno nella stessa regione, chiamata la Capanna del pescatore. Da anni Putin è accusato di accumulare in segreto una vasta ricchezza affidata a prestanome, ma il leader del Cremlino ha sempre negato. Dieci anni fa, l’uomo d’affari Sergey Kolesnikov è dovuto fuggire dalla Russia dopo aver raccontato di aver organizzato uno schema grazie al quale un gruppo di oligarchi ha versato milioni di rubli in un fondo d’investimento a beneficio di Putin, che allora era primo ministro. Ancora oggi il Cremlino nega tutto. “Il presidente della Federazione Russa non è in alcun modo collegato o affiliato con gli oggetti e le organizzazioni nominati”, ha detto un portavoce.

 

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