spacciato. O no?
Putin malato o già morto, Domenico Quirico ridicolizza le rivelazioni degli 007. Sperano nella "punizione divina"
Dall'inizio della guerra in Ucraina le voci di un Vladimir Putin malato, spacciato, con un piede nella fossa diffuse soprattutto da servizi segreti e di Intelligence si sono avvicendate a intervalli regolari. Ma arrivati al 101mo giorno di combattimenti, sembrano a molti osservatori più un "wishful thinking" dell'Occidente, una mera speranza, che una ipotesi concreta. Ad analizzare il fenomeno, non facendo sconti ai Paesi occidentali, è Domenico Quirico, veterano degli inviati di guerra. Il giornalista nel suo articolo pubblicato su La Stampa parte dalle indiscrezioni diffuse dai servizi segreti del Regno Unito, che vogliono che Putin potrebbe essere già morto tanto che al Cremlino starebbero regolando i conti della successione.
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È il traguardo estremo di un processo di rivelazioni "fatte filtrare" dai servizi americani, ma anche da "metodi più artigianali e paesani" su siti e social. Il vantaggio della tesi che vuole Putin malato terminale di cancro è che consente di non doversi arrovellare troppo su come risolvere la situazione, dinamica da cui Quirico mette in guardia il lettore. Già all'inizio della guerra "se tentavi di avanzare qualche timido dubbio («...l'ho visto ieri in tv, Putin, parlava a notabili... camminava tra la folla... e non mi pareva quasi defunto»), per debellare i ridicoli dubbi dell'apostata ti azzannavano con i dettagli della diagnosi: «È gonfio... gli trema la gamba... si appoggia con la mano al tavolo... ha l'occhio fisso... è quasi cieco (la punizione di Tiresia ma senza il dono della preveggenza)... tiene una coperta sulle gambe durante la parata militare, la veterana centenaria accanto a lui è in maglietta... come lo spieghi...? Lo hanno operato ieri... è sparito da una settimana... vive in ospedale... l'amante è già scappata in Svizzera, che vuoi di più?»", scrive il giornalista condensando alcune delle rivelazioni o presunte tali rimbalzate tra i media internazionali e anonime fondi di Intelligence in questi mesi di guerra.
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"La malattia mediatico televisiva di Putin, ora sanzionata dalla verità 'inconfutabile' dei servizi segreti occidentali, è rivelatrice delle pieghe della drammatica vicenda ucraina, svela molte cose dell'occidente e in fondo anche degli imbarazzi della politica nei confronti del grave problema russo", commenta Quirico che vede alla base di queste dinamiche una sorta di "pensiero magico", la verità che "tutto risolve", la malattia che punisce il cattivo. "Abbiamo appena sconfitto la pandemia con i vaccini, annichilendo le bugie dei praticanti gli amuleti e la antiscienza. Tutto regolato dunque? Appena si verifica un grande problema come la guerra ecco che ci rivolgiamo, per rassicurarci in qualche modo che tutto finirà bene, alla più antiscientifica, primitiva e magica delle concezioni, che la malattia sia non un problema di cellule malate ma una punizione divina" argomenta il giornalista.
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