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Ucraina, l'ordine di Putin: prendere il Donbass entro il primo luglio. Stretta finale su Lugansk e Donetsk

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L'offensiva russa in Ucraina va verso una stretta finale. Il presidente Vladimir Putin avrebbe dato l'ordine perentorio di occupare l'intera regione di Lugansk e Donetsk entro il primo luglio. A riportare la data entro la quale il Cremlino vuole mettere definitivamente le mani sul Donbass è Channel 24, citando fonti dei servizi segreti ucraini, riporta Unian. Intanto il potenziamento che la Nato sta facendo ai suoi confini orientali non avrà effetti sulla capacità di difesa russa: lo ha detto il viceministro degli Esteri di Mosca, Alexander Grushko, in un’intervista a Interfax.

 

Severodonetsk è già per un terzo russa, ma la resistenza ucraina continua e la città strategica nel cuore del Donbass, sotto assedio da settimane e dove ieri è stato ucciso un giovane giornalista francese di BFMTV, non è ancora interamente accerchiata. Secondo l’analisi dell’intelligence britannica, però, per ottenere "l’obiettivo politico" di "occupare l’intero territorio degli Oblast di Donersk e Lugansk", ora "la Russia dovrà assicurarsi altri target strategici impegnativi oltre a Severodonetsk, tra cui la città chiave di Kramatorsk e la strada principale M04 Dnipro-Donetsk". Ancora, spiegano gli 007 della Difesa del Regno Unito, "la cattura di Lyman da parte della Russia sostiene il suo sforzo operativo principale, che probabilmente rimane l’accerchiamento di Sieverodonetsk e la chiusura della sacca intorno alle forze ucraine nell’Oblast di Luhansk", anche se "le vie di accesso alla sacca rimangono probabilmente sotto il controllo ucraino". 

 

"La Nato ha progressivamente aumentato il suo potenziale militare in quest’area, dispiegando armi pesanti e sviluppando infrastrutture nel tentativo di raggiungere la superiorità militare. Non ci riusciranno. La capacità di difesa e la sicurezza della Russia saranno solidamente garantite", ha osservato il viceministro degli Esteri di Mosca, Alexander Grushko. Si tratta della reazione alle dichiarazioni di ieri, quando il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, ha dichiarato che l’alleanza non ha più l’obbligo di astenersi dal dispiegare le proprie forze in Europa orientale. 

 

Secondo quanto detto ieri da Geoana, Mosca ha annullato ogni disposizione dell’Atto di fondazione della Nato-Russia con le sue azioni in Ucraina e con l’interruzione del dialogo. "Per quanto riguarda l’obbligo dell’alleanza di non dispiegare in modo permanente ulteriori forze sostanziali sul fianco orientale, la Nato ha scelto da tempo di aggirarlo - ha reagito Grushko - La loro 'creatività' nel camuffare politicamente i nuovi dispiegamenti e nel giocare con termini come 'presenza a rotazione' non cambiano l’essenza della questione".

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