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Guerra in Ucraina, i russi avanzano nel Donbass: muoiono altri civili, soccorsi impossibili

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Continua la battaglia per il Donbass: i russi stanno consolidando le loro posizioni nella periferia di Sievierodonetsk dove i combattimenti sono accesi. Il fuoco è tanto intenso da ostacolare il lavoro dei soccorritori; due civili sono rimasti uccisi e altri cinque sono stati feriti alla periferia della città nella regione orientale dell’Ucraina, l’ultimo grande centro nelle mani delle forze di Kiev. Come ha denunciato il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, «l’intera rete infrastrutturale cruciale della città è già stata distrutta, il 90% delle case sono state danneggiate».

«La cattura di Sievierdonetsk è un obiettivo fondamentale» per i russi, ha aggiunto il leader di Kiev, assicurando che le forze ucraine stanno «facendo di tutto per respingere questa offensiva». Parallelamente, i soldati di Kiev stanno contrattaccando a Kherson, l’unica regione completamente controllata dalle truppe di Mosca. Intanto, a Melitopol, città nella regione di Zaporizhzhia occupata dai russi, è stata udita una forte esplosione: secondo Vladimir Rogov, membro del nuovo consiglio militare imposto alla regione, la deflagrazione è avvenuta in pieno centro, che è stato avvolto da una nube di fumo nero. Secondo una fonte del nuovo governo locale ad esplodere è stata un’auto parcheggiata vicino a uno degli edifici del municipio; si tratterebbe dell’azione di un gruppo di sabotaggio ucraino.

 

E tra i problemi che Mosca deve affrontare, secondo l’intelligence britannica ci sono anche le «perdite devastanti» nelle sue fila «di ufficiali di grado medio e inferiore», in particolare «comandanti di brigata e battaglione» ma anche «giovani ufficiali». «La perdita di gran parte della generazione più giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente gli attuali problemi nella modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo», afferma il bollettino, ed è «probabile che i gruppi tattici di battaglione che vengono ricostituiti in Ucraina dai sopravvissuti di più unità siano meno efficaci a causa della mancanza di leader giovani». L’intelligence Gb ha poi fatto riferimento a «molteplici rapporti credibili di ammutinamenti» tra le file dell’esercito russo, indicando come «probabile che la mancanza di comandanti di plotone e di compagnia esperti e credibili provochi un’ulteriore diminuzione del morale e una continua scarsa disciplina».

Intanto è in arrivo in Ucraina il nuovo ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, attesa a Kiev poco più di una settimana dopo aver ricevuto l’incarico nel nuovo governo guidato da Elisabeth Borne. È il primo membro di un esecutivo francese a visitare il Paese dall’inizio dell’invasione russa. «Il ministro vuole mostrare la solidarietà della Francia al popolo ucraino e la sua piena determinazione a rafforzare il sostegno da un punto di vista umanitario e finanziario, così come in termini di fornitura di equipaggiamenti di difesa». Oltre a incontrare Zelensky, la responsabile del Quai d’Orsay visiterà Bucha, sobborgo della capitale dove le truppe russe hanno compiuto atrocità.

 

Mentre le forze russe sono alle porte di Sievierodonetsk, città del Donbass da giorni sotto attacco, il presidente Vladimir Putin ha confermato che in giornata sentirà l’omologo turco Racep Tayyip Erdogan. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass che già ieri aveva rilanciato l’intenzione del capo di Stato turco di riprendere la mediazione per raggiungere la fine delle ostilità. «Sogniamo che questa guerra tra la Russia e l’Ucraina si concluda nella pace al più presto, perché sembra che più giorni passano, più gli eventi prendono una brutta piega» ha detto Erdogan, che ha confermato che quest’oggi telefonerà anche al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Quest’ultimo ieri ha compiuto la sua prima visita nell’est dell’Ucraina dall’aggressione russa del 24 febbraio scorso, in un momento in cui l’esercito russo ha raggiunto ormai la periferia di Sievierodonetsk: «Il 90% degli edifici è stato raso al suolo» ha denunciato il presidente, avvertendo che in città le comunicazioni sono interrotte a causa dei combattimenti.

È stato il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai, ad annunciare che le truppe russe hanno sfondato la difesa ucraina: «Purtroppo abbiamo cattive notizie, il nemico sta entrando in città», quindi ha descritto i combattimenti come «molto violenti» e ha confermato la morte di due civili nei raid russi. A livello di diplomazia europea, il capo di Stato ucraino interverrà oggi da Kiev al summit d’emergenza dell’Ue convocato a Bruxelles per votare un ennesimo pacchetto di sanzioni alla Russia, una proposta in stallo da settimane, che prevede anche un blocco alle importazioni di petrolio e gas.

All’emittente France Info l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo: «Dobbiamo decidere all’unanimità» ha detto. «Ci sono stati intensi colloqui ieri pomeriggio e stamattina. Penso che questo pomeriggio potremo offrire ai vertici degli Stati membri un accordo». Quindi ha chiarito che «non si tratta di un embargo» ma solo di «un blocco all’acquisto di petrolio russo da parte dei paesi europei».

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