Tutti gli uomini di Donetsk chiamati alle armi dalla Russia. La testimonianza: “Abbandonati da Mosca”
«Mi chiamo Zuev Eduard, sono della regione di Donetsk. Ci hanno sempre detto sia in tv che nei giornali che sono gli ucraini che ci attaccano. Noi siamo un popolo dei lavoratori, non pensiamo alla politica. I russi hanno richiamato alle armi praticamente il 100% degli uomini». Il servizio di sicurezza ucraino, Sbu, ha diffuso un video denuncia di un soldato di nome Eduard, che attacca la Russia per il suo comportamento con i cittadini della repubblica separatista. Nella repubblica di Donetsk, rileva il soldato, «sono rimaste quasi solo le donne. Per come si sono comportati con noi non mi sono mai sentito parte dell’esercito russo. Ci hanno abbandonati. Il nostro comandante del battaglione era quasi sempre ubriaco. Sparava spesso vicino ai piedi dei soldati. Io non so cosa sarà di me. Quello che decideranno. Sono colpevole di aver fatto parte dell’esercito russo».
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Nel frattempo è stato anche pubblicato l’audio di un soldato russo che parla in una conversazione telefonica con la moglie e che «conferma l’uccisione di pacifici ucraini da parte degli occupanti russi». Nella conversazione si parla di granate lanciate negli scantinati per «ripulirli» dai civili che si nascondono dalle bombe. «Puliamo gli scantinati, sai come? Non chiediamo chi c’è e lanciamo granate», spiega il militare nell’intercettazione, raccontando di «un distaccamento di teppisti nella regione di Kharkiv, chiamato ‘suicide squad’». Nell’audio della telefonata - denuncia la Sbu - il soldato russo «rassicura la moglie sul fatto che questa dovrebbe essere una pratica comune e le racconta come gli occupanti di un’altra unità abbiano deriso e violentato una donna».
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