escalation
Svezia e Finlandia nella Nato, ecco la reazione del Cremlino
La necessità di allargare l'alleanza e garantire anche ai Paesi del Nord la massima protezione. Dall'altro lato di un muro altissimo e invalicabile, il rischio che certe prese di posizione possano inasprire i toni della guerra. Renderla più lunga, aumentare il numero di morti, anche tra i civili e far schizzare in alto il coefficiente di difficoltà della diplomazia.
La possibilità che Svezia e Finlandia possano entrare a fare parte della Nato torna a far discutere. Soprattutto dopo le parole, chiare e nette, pronunciate da Valentina Matvienko, Presidente del Consiglio della Federazione Russa, la Camera Alta del Parlamento, durante un'intervista al quotidiano Izvestia. “In termini militari la reazione della Russia sarà proporzionata e adeguata alla presenza della Nato nei territori di questi due Stati, a che tipo di armi verranno schierate. Ma posso garantire che la sicurezza della Russia sarà sicuramente assicurata”. Un messaggio inequivocabile, una sottolineatura indelebile su quale sia la posizione della nazione guidata da Vladimir Putin.
Leggi anche: Ucraina, Draghi tira dritto su Nato e armi, Conte sbotta e minaccia la crisi: la maggioranza traballa
Un tema che divide anche la politica italiana. Ieri Mario Draghi, durante l'incontro col Primo Ministro Finlandese, Sanna Marin, ha ribadito la posizione ufficiale dell'Italia: “appoggio convinto” all'adesione alla Nato del Paese Baltico. L'invio di armi in Ucraina sta creando un numero imprecisato di problemi anche alla maggioranza che sostiene il Governo dei Migliori. I Cinque Stelle, attraverso il loro leader Giuseppe Conte, sottolineano ogni giorno di non essere d'accordo con una posizione giudicata troppo supina rispetto agli Stati Uniti. L'elezione di Stefania Craxi a nuovo presidente della Commissione Esteri e il botta e risposta su Facebook con Giorgia Meloni rappresentano solo l'ultimo capitolo di un romanzo che sta volgendo alle pagine finali. La possibilità dell'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia rischia di essere la famigerata goccia che può far traboccare un vaso ormai colmo.