cessate il fuoco

Gli Usa chiamano la Russia, primo contatto per un cessate il fuoco. Ma nessun passo avanti

Angela Barbieri

Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio con il ministro della Difesa russo, Sergey Shoygu. Si tratta del primo contatto dal 18 febbraio scorso. Nel colloquio, ha fatto sapere il portavoce del Pentagono John Kirby, Austin ha chiesto un immediato cessate il fuoco in Ucraina e ha sottolineato l'importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione.

Ma la telefonata «non ha risolto alcun problema serio» o modificato l'atteggiamento della Russia, ha riferito un funzionario del Pentagono citato dai media statunitensi. Intanto, a Bruxelles si continua a discutere sul sesto pacchetto di sanzioni, annunciato ormai dieci giorni fa. L'ipotesi circolata di spacchettare le misure accantonando l'embargo al petrolio, come richiesto dall'Ungheria, non sembra sul tavolo. Piuttosto si continua a trattare a oltranza, cercando di capire come garantire gli investimenti che Budapest dovrà affrontare per riconvertite i suoi impianti e le sue raffinerie e assicurargli la continuità di approvvigionamento anche con il futuro flusso da Ovest. Se non si troverà la quadra prima di lunedì, il tema verrà portato a livello di Consiglio Ue Esteri a Bruxelles, dove l'Alto rappresentante Josep Borrell vorrebbe sferzare gli Stati a chiudere una partita che sta iniziando a imbarazzare l'Ue a livello internazionale, proprio mentre altri paesi come la Gran Bretagna stanno approvando nuove misure. A salvare la faccia è l'annuncio fatto da Borrell dello stanziamento di una quarta tranche da 500 milioni di euro per l'invio di armi all'Ucraina tramite lo European Peace Facility.

  

Una misura che porterebbe a 2 miliardi il totale della somma stanziata dall'Ue in equipaggiamenti militari a Kiev. Il provvedimento dovrà essere approvato dai singoli Stati, con le rispettive procedure nazionali. Per quanto riguarda l'andamento della guerra, invece, si sta verificando un ulteriore riposizionamento della strategia russa nell'est dell'Ucraina. Le forze armate di Mosca si starebbero ritirando da Kharkiv, la seconda città ucraina a nord dei territori contesi del Donbass, e si tratterebbe della seconda più importante battuta di arresto della «operazione speciale» dal suo inizio, lo scorso 24 febbraio. L'intelligence della Difesa britannica evidenzia che le forze russe stanno intensificandole offensive su Izyum e a Severodonetsk, nel tentativo di spingersi verso Sloviansk e Kramatorsk, entrambe nella regione di Donetsk.