"È corso ai ripari", perché Putin si è scusato con Israele per Lavrov. L'analisi di Dario Fabbri tra affari e oligarchi
Il presidente russo Vladimir Putin si è scusato con il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, per le frasi sulle origini ebraiche di Adolf Hitler pronunciate dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, nella intervista alla trasmissione di Rete 4 Zona Bianca. A rivelarlo è l’ufficio di Bennett che fa sapere che il premier israeliano, nel corso del colloquio telefonico, ha accettato le scuse e ha ringraziato Putin "per aver chiarito le sue posizioni riguardo il popolo ebraico e la memoria dell’Olocausto".
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Secondo quanto riferito, Bennett ha anche chiesto a Putin di "esaminare le opzioni umanitarie" per l’evacuazione dei civili da Mariupol, "una richiesta arrivata dopo il colloquio di ieri di Bennett con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky".
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Una mossa sorprendente da parte di Putin mentre infuria la guerra in Ucraina, ma solo all'apparenza, spiega l'analista geopolitico Dario Fabbri nel corso dello Speciale Tg La7 condotto da Enrico Mentana. "Ci ha messo anche troppo - dice il direttore di Domino - In questi anni di presidenza Putin ha sempre avuto un rapporto intenso con la comunità ebraica russa". Molti oligarchi russi hanno anche la cittadinanza israeliana e i legami economici sono rilevanti. "Credo che Putin abbia colto da politico navigato la natura controproducente di quella sortita. Un conto è la propaganda" sull'Ucraina accusata di nazismo un contro sono affermazioni "che negano la storia", spiega Fabbri. Lavrov ha fatto un atto autolesionistico, spiega l'analista, e Putin che "sa fare il suo mestiere" è corso ai ripari.