“Citazioni proibite”. Ombre sul leader ceceno Ramzan Kadyrov: cala la scure della censura di Mosca
In teoria è uno dei più fedeli alleati di Vladimir Putin, nella realtà è un personaggio ingombrante che Mosca ha deciso di ‘controllare’ almeno sui media statali. Secondo quanto riportano siti russi, ai media statali sarebbe stato proibito di citare nei loro materiali il capo della Cecenia Ramzan Kadyrov, senza avere prima ottenuto un permesso dall’alto. Un tentativo evidente di arginare la visibilità di Kadyrov, che è stato molto attivo sui social network dall’inizio della guerra. I pezzi sul leader ceceno dovranno quindi prima essere autorizzati dai vertici delle singole testate che a loro volta dovranno ricevere un via libera dalle autorità politiche.
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Ci sarebbe questo diktat - spiegano fonti giornalistiche - dietro il mancato rilancio da parte dell’agenzia ufficiale Tass del messaggio di Kadyrov sulla resa di 260 miliatri ucraini. Peraltro la stessa agenzia ha iniziato a ritardare in maniera sempre più evidente - o addirittura a non pubblicare - notizie sul conflitto in Ucraina ritenute ’scomode'. A Kadyrov verrebbero contestate le affermazioni sui presunti successi dei combattenti ceceni ma anche le critiche al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov per essersi rifiutato di chiamare ’traditori' gli artisti che hanno lasciato la Russia dopo lo scoppio del conflitto.
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