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Stati Uniti e Cina hanno esautorato il ruolo dell’Onu sulla guerra. A Tagadà la rabbia di Marco Tarquinio

“Se il Papa va da Vladimir Putin, è un po’ difficile che possa dirgli che è venuto per nulla. Evidentemente Putin ancora non è pronto a dire quello che bisogna pur dire, nessuno l'ha spinto in questa direzione”. Parole di Marco Tarquinio, ospite in studio di Tiziana Panella durante la puntata di mercoledì 4 maggio di Tagadà, il talk show politico in onda su La7. “Resto dell'avviso che Papa Francesco stia facendo tutto ciò che è umanamente e moralmente possibile con la sua autorità spirituale – afferma il direttore di Avvenire -, sono altri che hanno autorità e responsabilità politica che non hanno fatto tutto quello che avrebbero potuto per dare forza alle Nazioni Unite bypassando il veto della Russia in consiglio di sicurezza”.

 

  

 

Tarquinio si riferisce a Stati Uniti d'America e Cina, che in quanto grandi potenze avrebbe potuto dare forza al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres per agire e prevenire l’escalation del conflitto. “Non avrebbe avuto lo strumento di una risoluzione del consiglio di sicurezza, che è dirimente per le dinamiche delle Nazioni unite, ma avrebbe avuto la forza di tutti i grandi, a parte la Russia” spiega il direttore.

 

 

Secondo Tarquinio, è importante riaprire il dialogo per non scivolare in logiche da guerra fredda, impossibili da sostenere: “C’è bisogno di un equilibrio multipolare costruito saggiamente che tenga conto degli altri grandi e di quelli, penso alla nostra Europa, che stanno cominciando a modulare una linea diversa”. Unico tavolo di mediazione ad oggi è quello aperto dalla Turchia che però “da una parte fa le guerre e si fa dare i sistemi missilistici dalla Russia e dall'altra dà i droni all’Ucraina che vengono utilizzati per fermare i carri armati di Putin”. “È ridicolo, sembra una commedia delle parti sulla pelle della povera gente che viene massacrata in Ucraina” conclude Tarquinio.