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L'Aria che Tira, lo storico Angelo D'Orsi e la propaganda russa: il duplice obiettivo. Tutti con Vladimir Putin

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Nel corso della puntata del 4 maggio de L’Aria che Tira, talk show di La7 che vede Myrta Merlino alla conduzione, è ospite lo storico Angelo D’Orsi, allievo di Norberto Bobbio, e in passato Ordinario di Storia del pensiero politico all'Università di Torino. D’Orsi approfondisce il tema della comunicazione portata avanti dalla Russia dallo scoppio della guerra in Ucraina: “Quella sulla TV russa è indubbiamente propaganda, propaganda rivolta all'interno per galvanizzare la nazione, questo è normalissimo e sempre accaduto. Ma allo stesso tempo è un avvertimento all’Occidente, cioè non sottovalutate la nostra capacità di colpire. È un doppio messaggio, interno ed esterno. Il gradimento a Putin è andato crescendo dal 24 febbraio in avanti, siamo oltre l'80% e non è solo propaganda. C’è effettivamente uno stringersi intorno al capo, è indubbio. Noi dobbiamo uscire da questa logica dei buoni e dei cattivi, dobbiamo abbandonare l'idea che tutto il male sta di là per così dire. È un modo studiato dagli psicoanalisti, quando noi vogliamo salvare noi stessi pensiamo che il male non ci appartenga, ma dobbiamo renderci conto che è anche dentro di noi, siamo intrisi anche noi di male. Dobbiamo - conclude D’Orsi - anche fare uno sforzo di metterci nei panni dell’avversario, come diceva Antonio Gramsci, per capire il suo punto di vista”.

 

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