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Ucraina Russia, Putin è pronto a dichiarare guerra totale. Odessa e Mariupol sotto attacco: Azovstal quasi distrutta

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Vladimir Putin potrebbe abbandonare la definizione "operazione speciale" e dichiarare una guerra totale all'Ucraina in occasione della parata del 9 maggio. A ritenerlo sono funzionari russi e occidentali, che secondo quanto riportano i media britannici credono che per il Cremlino si tratterebbe di un tentativo di "rivincita" per i fallimenti russi in Ucraina. Una notizia che fa il paio con l'annuncio di Kiev secondo cui la Russia sta potenziando le sue truppe nell'est del Paese, nel Donbass, per intensificare l'offensiva. Mentre secondo gli Usa nell'est la resistenza delle forze ucraine sta rallentando l'avanzata russa.

Nel tardo pomeriggio è giunta notizia di diverse esplosioni a Odessa, nel sud del Paese, dove un razzo lanciato dalla Crimea occupata dai russi ha danneggiato la pista dell'aeroporto mettendola fuori uso.

Nell'est dell'Ucraina si combatte villaggio per villaggio per frenare l'avanzata russa. Due bus per l'evacuazione di civili da Popasna, nell'oblast di Luhansk, sono stati colpiti da spari esplosi dalle forze russe e la Bbc, citando i volontari impegnati nelle evacuazioni, ha successivamente riferito che i bus risultano dispersi. Quanto a Mariupol, nell'oblast di Donetsk, l'Onu è al lavoro per mediare un'evacuazione di civili dall'ultima roccaforte non in mano russe in città, cioè l'acciaieria Azovstal ripetutamente attaccata. Secondo l'agenzia di stampa russa Tass 25 civili hanno lasciato l'acciaieria, fra cui 6 bambini di meno di 14 anni, ma la notizia non ha al momento conferme dall'Onu né da fonti ucraine.

La Cnn ha pubblicato in esclusiva immagini satellitari che mostrano il tentacolare impianto Azovstal distrutto in modo significativo dagli attacchi russi: nelle foto di Maxar Technologies, che risalgono a venerdì 29 aprile, si vede che quasi ogni edificio della struttura siderurgica è stato distrutto. Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, alcuni soffitti sono completamente crollati e alcuni edifici sono ridotti in macerie. Quello che non risulta chiaro è se siano state distrutte anche alcune delle strutture seminterrate dove è noto che si sono rifugiati sia soldati ucraini e combattenti del battaglione Azov sia centinaia di civili.

In una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di "rafforzare il sostegno" a Kiev "in armi di difesa e in aiuti umanitari", esprimendo preoccupazione per la situazione di Mariupol. Il tutto mentre giungono nuove prove di atrocità da Bucha: la polizia ha fatto sapere che una fossa comune è stata scoperta ieri a Bucha e al suo interno sono stati trovati i cadaveri di tre uomini con segni di tortura, mani legate e occhi coperti da bende. E Kiev accusa la Russia di rubare grandi quantità di grano nei territori occupati: diverse tonnellate, secondo il vice ministro dell'Agricoltura ucraino Taras Vysotsky, sarebbero state rubate nelle regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk".

La Russia ha intanto assicurato che ritiene che i rischi di una guerra nucleare andrebbero mantenuti al minimo e che qualunque conflitto armato fra potenze nucleari vada evitato. "La Russia si attiene in modo rigido a questo principio", ha dichiarato il capo del ministero degli Esteri russo per la non proliferazione nucleare, Vladimir Yermakov, intervistato dall'agenzia di stampa russa Tass.

Mosca ha anche fatto sapere di avere deciso di lasciare la Stazione spaziale internazionale (Iss), una decisione per la quale punta il dito contro le sanzioni imposte per l'invasione dell'Ucraina: "la decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne in pubblico" ma Iss "conformemente ai nostri obblighi avvertiremo i nostri partner con un anno di anticipo della fine del nostro lavoro sulla Iss", ha detto il direttore generale del programma spaziale russo Roscosmos, Dmitry Rogozin, in un'intervista alla tv di Stato russa.

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