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Cecilia Strada zittisce i pacifisti di sinistra: “Russia carnefice, Ucraina vittima”. Ma ne ha anche per Zelensky

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La spaccatura sulle responsabilità dell’Ucraina che hanno portato la Russia ad invadere il territorio di Kiev è netta ed anche Cecilia Strada interviene a gamba tesa nel dibattito. La figlia di Gino, medico e fondatore di Emergency, nonché icona del pacifismo italiano, ha detto la sua sulla guerra e sulle motivazioni del conflitto: “La situazione è chiara. C'è un aggressore, la Russia, che ha invaso l'Ucraina e ne massacra i civili. L'esercito russo è il carnefice, la popolazione ucraina la vittima”.

 

 

“Credo di avere messo a fuoco una cosa che mi disturba parecchio della narrazione della guerra in Ucraina. Vedo - sottolinea la Strada in un post sui social - due possibili errori. Da un lato l'idealizzazione della vittima, dall'altro appunto la sua colpevolizzazione. Da un lato Volodymyr Zelensky come Gandhi e dall'altro ‘eh ma il battaglione Azov’. Non c'è alcun bisogno di dipingere Zelensky come Martin Luther King o di negare l'esistenza di neonazisti nel Paese (ricordiamoci che ce li abbiamo anche noi, eh), o di negare le contraddizioni o i problemi di un Paese per stare, come dobbiamo giustamente stare, dalla parte delle vittime”. 

 

 

“I leader ucraini, d'altra parte, potrebbero essere anche mediocri, potrebbero esserci anche trecentocinquantamila battaglioni Azov, potrebbero essere stati commessi crimini negli ultimi anni in Donbass, potrebbe essere tutto. E non cambierebbe di una virgola il fatto che la Russia è l'aggressore, l'Ucraina l'aggredito, uno il carnefice, l'altro la vittima, e bisogna difendere le vittime. Si sta dalla parte delle vittime - chiosa la Strada, che ha nel mirino lo schieramento giallorosso - perché tra carnefice e vittima si protegge la vittima. Indipendentemente da tutto il resto”.

 

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