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Video a luci rossi e apprezzamenti, Westminster vietato ai minori. Alla riunione delle deputate esce di tutto

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Altro scandalo a Westminster. Il parlamento britannico finisce ancora una volta nella bufera dopo la singolare denuncia di una giovane sottosegretaria del governo che ha accusato un deputato conservatore di guardare video porno dal suo cellulare nel bel mezzo delle sedute. La donna sedeva proprio accanto all'accusato, che non si preoccupava a quanto pare di essere visto, e ha tirato fuori la questione durante una riunione delle deputate conservatrici. Dove tra l'altro ne sono spuntate altre, sullo stesso parlamentare dei filmati a luci rosse su cui è stata aperta una inchiesta parlamentare indipendente. Il deputato, finora coperto da riserbo, rischia la fine della sua carriera politica.

 

Nella riunione ne sono uscite di tutti i colori in seno ai conservatori. Una deputata ha riferito che un collega una volta le ha detto: "Bel vestito: che fai come lavoro di giorno?", fa sapere il Corriere. Non solo allusioni e apprezzamenti sessuali. Le deputate hanno stigmatizzato anche l'esortazione, durante un voto, da parte di un parlamentare nei confronti delle colleghe: "Andiamo, ragazze!". Pare che il vaso di Pandora si sia rotto dopo i deferimenti di ben 56 deputati, inclusi tre membri del governo, per comportamenti sessuali inappropriati su cui lavora l'organismo che si occupa delle rimostranze ufficiali. Ultima polemica da commedia sexy quella fatta esplodere da un deputato conservatore che aveva attaccato la vice-leader laburista, Angela Rayner, rea a suo dire di accavallare e scavallare le gambe per distrarre il primo ministro Boris Johnson.

 

 

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