accuse ai russi
"Sull'orlo della catastrofe". Zelensky spaventa il mondo su Chernobyl
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver portato il mondo «sull’orlo della catastrofe» occupando la centrale di Chernobyl. «Il mondo è stato ancora una volta sull’orlo della catastrofe, perché per l’esercito russo la zona di Chernobyl e la centrale erano come un normale territorio per lo svolgimento delle operazioni militari», ha detto Zelensky in una conferenza stampa congiunta a Kiev con il capo della l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi.
«Dopo tutto ciò che l’esercito russo ha fatto nella zona di Chernobyl e nella centrale nucleare di Zaporizhia, nessuno al mondo può sentirsi al sicuro sapendo quante strutture nucleari, armi nucleari e tecnologie correlate ha lo Stato russo».ha dichiarato il presidente ucraino, che su Telegram ha pubblicato un video in occasione del 36esimo anniversario dall’incidente di Chernobyl.
Leggi anche: Chernobyl, 36 anni dopo la centrale nucleare fa ancora tremare il mondo. La minaccia russa in Ucraina
«Ogni anno il mondo ricorda la catastrofe più grande nella storia dell’umanità, ma quest’anno non è sufficiente ricordare solo Chernobyl e non è sufficiente di ringraziare gli eroi "liquidatori", perché quest’anno la Russia ha creato nuovi rischi che avrebbero potuto persino superare quell’incidente», ha detto Zelensky, ricordando «il 4 marzo, quando è scoppiato l’incendio a Zaporizhia e i Russi hanno sparato contro la centrale dai carri armati, perché avevano l’ordine di prendere l’obiettivo a qualsiasi costo».
«I russi - prosegue - dovrebbero parlare di questa catastrofe a scuola come fa tutto il mondo civile e invece oggi hanno lanciato tre razzi che hanno sorvolato proprio sopra ai blocchi delle tre centrali nucleari di Zaporizhia, Khmelnytsk, Pivdennoukrainska». «Se la Russia ha dimenticato cosa sia Chernobyl, significa che è necessario il controllo globale sugli impianti nucleari russi e sulla tecnologia nucleare», osserva il presidente ucraino, sottolineando che «solo grazie alla professionalità dei nostri impiegati alla centrale di Chernobyl è stato possibile salvare l’Ucraina e l’Europa».