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Ultimatum del Cremlino a Mariupol. Zelensky chiede più armi all'Occidente

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La guerra in Ucraina giunge al 56esimo giorno mentre le truppe russe hanno lanciato la prevista offensiva sul fronte orientale dopo aver rinunciato alla conquista di Kiev e delle province del nord. In questa seconda fase del conflitto, gli occhi del mondo sono puntati inoltre su Mariupol dove non si è ancora spenta l’ultima sacca di resistenza nell’acciaieria Azovstal ai cui i russi hanno intimato l’ennesimo ultimatum. La Russia, ha riportato il Guardian, afferma che «ancora una volta» offrirà all’Ucraina la possibilità di «smettere di combattere e deporre le armi» dalle 14 di oggi, ora di Mosca (le 13 in Italia).

 

 

 

Intanto nel corso del consueto discorso televisivo alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un messaggio ai leader occidentali, dicendo che se l’Ucraina avesse accesso a tutte le armi di cui ha bisogno, la guerra sarebbe «già finita».

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