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“Vladimir Putin non vuole suicidarsi”. Il professor Parsi allontana lo spauracchio nucleare a Tagadà

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Una maggiore sicurezza per Finlandia e Svezia con l’ingresso nella Nato significa anche una minore sicurezza per i paesi che sono già membri dell’Alleanza atlantica? Il quesito è posto da Alessio Orsingher, ancora al timone di Tagadà in sostituzione di Tiziana Panella, assente per un contatto con un positivo al Covid, a Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica di Milano, nel corso dell’edizione del 14 aprile del talk show di La7. Il professore inizia la sua risposta citando il “Prima vennero…” il sermone del pastore Martin Niemoller sull'inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo e poi spiega meglio: “C’è una strisciante propaganda russa che inverte l’onere della prova. I finlandesi e gli svedesi, che fino ad adesso non sono mai voluti entrare nella Nato e sono invece parte dell’Unione Europea, quindi c’è il dovere di assistere militarmente uno stato membro attaccato, Nato o non Nato, ritengono che la garanzia nucleare americana, un’arma che la Ue non ha, sia una garanzia rispetto alla minaccia nucleare russa”.

 

 

“Questo - spiega ancora il prof. Parsi - è inconfutabile, poi i russi possono girarla come vogliono. Su quel confine i russi non sprecherebbero mai delle atomiche. I russi sanno che se usassero l'atomica ovunque si esporrebbero a una ritorsione e nessuno vuole suicidarsi, neanche Vladimir Putin. Nel mondo di dottor Stranamore ce ne sono pochi, non faranno scelte irrazionali. Continuare ad agitare la minaccia nucleare, serve perché ad un’opinione pubblica molto confusa tutte queste cose fanno molta paura. Sono paure legittime, ci mancherebbe altro. Quello che per noi è importante è dare spessore alle informazioni e alla consistenza, affinché - conclude Parsi - ognuno si faccia la sua opinione, ma con un maggiore allacciamento tra teorie e realtà”.

 

 

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