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Moskva, colpita e affondata nave russa nel Mar Nero: i missili ucraini sull'incrociatore
Continua lo scontro tra la Russia e l'Ucraina mentre le possibilità di una ripresa dei colloqui di pace sembrano allontanarsi. La nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, la 'Moskva', è stata gravemente danneggiata e il suo equipaggio è stato evacuato. Kiev ha affermato di aver colpito l'incrociatore con i missili mentre Mosca ha negato l'attacco, parlando solo di un incendio a bordo dell'imbarcazione. La Russia ha poi denunciato bombardamenti da parte di Kiev sul proprio territorio nelle regioni di Bryansk e Belgorod.
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Il Comitato investigativo russo ha affermato che due elicotteri ucraini avrebbero "invaso illegalmente lo spazio aereo della Federazione russa" a Bryansk e, muovendosi a bassa quota, avrebbero effettuato "almeno sei attacchi contro edifici residenziali nel villaggio di Klimovo". Sette persone sarebbero rimaste ferite tra cui una donna incinta e un bambino. Kiev ha negato qualsiasi responsabilità per l'attacco e ha accusato i servizi speciali russi di aver lanciato un piano per compiere attacchi terroristici sul proprio territorio per poi accusare l'Ucraina.
Il presidente Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Bbc, ha affermato che "le atrocità" commesse dai russi hanno "ridotto la possibilità di colloqui di pace con Mosca", e ha chiesto altre armi all'Occidente. Gli armamenti promessi dagli Usa, secondo il Pentagono, verranno consegnati a Kiev in meno di una settimana. Il consigliere della sicurezza nazionale Jack Sullivan ha avvertito Mosca di un rischio di escalation se ostacolerà la consegna delle armi.
Un'altra richiesta ribadita da Zelensky all'Occidente è quella di disporre un blocco all'import di energia dalla Russia. Il presidente ha accusato la Germania e l'Ungheria di star ostacolando l'embargo.
"Per l'Europa al momento è impossibile sostituire il gas russo", ha detto il presidente Vladimir Putin, nel corso di una riunione sull'energia. Il leader ha accusato l'Ue di star facendo gonfiare i prezzi delle bollette per i suoi cittadini e ha ordinato poi di riorientare l'export verso i mercati del Sud e dell'Est. Putin ha quindi chiesto al governo di preparare ed approvare una nuova strategia energetica, che duri fino al 2050, entro il 15 settembre, e ha affermato la necessità di costruire nuovi oleodotti e gasdotti dalla Siberia.
Intanto il direttore della Cia William Burns, ha affermato che gli Stati Uniti non "prendono alla leggera" la possibilità che Mosca, data la disperazione del presidente Putin, possa usare armi nucleari in Ucraina.
A preoccupare la Russia è anche la volontà di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato. La loro adesione "all'Alleanza atlantica peggiorerebbe gravemente la situazione in ambito militare e porterebbe a conseguenze indesiderabili che devono essere evitate", ha avvertito il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, sottolineando che in risposta, Mosca sarebbe costretta a "prendere le misure necessarie per garantire la propria sicurezza".
(immagini: Afptv, Ministero della Difesa russo; Telegram)