nuovo caso

"Dormite con la porta chiusa", la Russia promette vendetta per l'arresto di Medvedchuk. Quando Zelensky fece fuori il magnate amico di Putin

Esplode un nuovo caso nella guerra in Ucraina destinato ad alzare ulteriormente la tensione. È quello legato all'arresto da parte di Kiev del politico ucraino filorusso Viktor Medvedchuk, già finito prima dell'invasione russa nel mirino del governo che aveva chiuso le sue televisioni e sequestrato i suoi beni, tra i quali un oleodotto.  Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato le foto del ricco oligarca in manette ed emergono i dettagli dell'arresto, con il politico che sarebbe stato fermato mentre cercava di raggiungere la Transnistria. Medvedchuk, molto vicino al presidente Vladimir Putn, è stato catturato dai servizi segreti di Kiev (Sbu) in una "operazione speciale". A fine febbraio, era fuggito dagli arresti domiciliari in cui si trovava con l’accusa di alto tradimento per il sostegno fornito ai separatisti del Donbass.

 

  

La reazione di Mosca non si è fatta attendere. La Russia ha detto all'Ucraina di "fare attenzione" e rifiutato l'offerta di scambiarlo con prigionieri ucraini. "Quei fanatici che si autodefiniscono le autorità ucraine dicono di voler estorcere la testimonianza di Viktor Medvedchuk, 'rapidamente e in modo equo', condannarlo e poi scambiarlo con prigionieri", ha detto Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo secondo quanto riporta Reuters. "Queste persone dovrebbero fare attenzione e chiudere bene le porte di notte per assicurarsi che non diventino le persone che verranno scambiate", ha detto l'ex presidente e uomo di fiducia di Putin.

 

Il nome di Medvedchuk torna motivo di attrito tra Mosca e Kiev nell'ambito della guerra che infiamma da un mese e mezzo. Nell’inverno del 2021 il governo di Kiev aveva chiuso le televisioni dell'oligarca e sequestrato i suoi beni. "Medvedchuk era il leader del principale partito di opposizione ucraino, da sempre su posizioni filorusse - spiega Marco Imarisio sul Corriere - Nel dicembre del 2020, quando la popolarità dell’attuale presidente presso la popolazione non era certo quella di oggi, il suo «Per la vita» era arrivato a superare la coalizione di governo dei sondaggi grazie alla propaganda dei suoi tre canali nazionali. L’oscuramento fu deciso per «proteggere la sicurezza nazionale».Tre mesi dopo, il magnate fu messo agli arresti domiciliari", è la ricostruzione.