Guerra degli abbonati russi a Netflix. Causa da 60 milioni di rubli per aver lasciato il mercato
Un'azione collettiva è stata intentata contro Netflix per aver lasciato il mercato russo presso il tribunale Khamovnichesky di Mosca. Lo ha annunciato all'agenzia di stampa RIA Novosti lo studio legale Chernyshov, Lukoyanov and Partners (CLP). Alla base dell'azione legale vi è una violazione dei diritti degli utenti russi conseguente al rifiuto unilaterale del colosso americano di continuare a fornire fifilm in streaming in Russia, dopo che il presidente Putin ha deciso di invadere l'Ucraina. L'importo dei reclami nella fase di presentazione è di 60 milioni di rubli. Secondo l'avvocato Konstantin Lukoyanov, partner senior dell'ufficio legale, finora il gruppo di querelanti è composto da 20 persone, che soddisfano i requisiti per presentare un'azione collettiva, ma ci sono ancora un centinaio di domande in lavorazione.
Netflix ha stipulato un contratto pubblico con gli abbonati che non prevede la possibilità di rifiuto unilaterale di adempiere agli obblighi. Pertanto, secondo il codice civile della Federazione Russa e la legge "Sulla protezione dei diritti dei consumatori", le azioni della multinazionale violano direttamente i diritti degli utenti. L'importo delle richieste comprende il risarcimento del danno morale e una sanzione del 50 per cento dell'importo assegnato dal tribunale. Se Netflix si rifiuta di ottemperare all'ingiunzione del tribunale, l'azienda dovrà pagare una penale per ogni giorno di ritardo. Il servizio è stato interrotto agli abbonati russi a partire da marzo. L'app Netflix è scomparsa dall'App Store e da Google Play in Russia.