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“La Nato sa e tace”. L’orribile scenario per Toni Capuozzo: la verità che non ci dicono su Kramatorsk

Toni Capuozzo dice la sua sulla strage di Kramatorsk. Il giornalista e storico inviato di guerra si pone diversi interrogativi in alcuni post su Facebook, tracciando un quadro di quelle che possono essere le diverse verità su chi ha lanciato il missile che ha causato le numerose vittime della stazione: “Sono 39, e tra loro 4 bambini, le vittime del missile sulla stazione di Kramatorsk.  Sul motore del missile appare una scritta in russo che suona come ‘a causa dei bambini’. È un'arma di produzione russa, ma non più in uso dal 2019 nell'esercito russo, e ora in dotazione dell'esercito ucraino. La domanda più logica ‘perché?’ è sepolta dalla follia della guerra. La seconda domanda ‘chi è stato?’ ha una risposta, se confidiamo nella lealtà di quella che non è una parte terza, nel conflitto. La Nato sa, perché monitora tutti i lanci di missili e dunque sa da dove è partito”.

 

  

 

Come detto dopo il primo post sul social network Capuozzo va più a fondo nella questione: “La stampa popolare inglese assegna la responsabilità della strage alla stazione alla Russia. Zelensky su Instagram dice che ‘i russi stanno cinicamente colpendo la popolazione civile. E' un male senza freni, se non verrà punito’. Il sindaco Oleksander Honcharenko dice che c'erano quattromila persone alla stazione quando è stata colpita da due missili. La Nato - la sottolineatura di Capuozzo - tace. C'è un'altra ipotesi: si tratta di un missile ucraino diretto verso posizioni russe, intercettato e caduto disgraziatamente proprio su civili innocenti. Il colpevole? La guerra. PS. Un'altra ipotesi è un malfunzionamento del missile, dovuto a un'elettronica antiquata, che l'ha fatto precipitare, più che esplodere. Fosse esploso avrebbe fatto vittime nel raggio di un chilometro”. Sarà ancora una volta inondato di insulti per le sue posizioni e per le sue domande sul conflitto?