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Israele, "come si sono salvati". Attentato nel centro di Tel Aviv, le immagini terrificanti delle telecamere

Giulia Sonnino
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Sono ore di massima allerta in Israele dopo l’attentato di ieri sera nel centro di Tel Aviv in cui sono rimaste uccise due persone e altre 14 sono ferite. Intorno alle 21.30 un terrorista palestinese ha aperto il fuoco, sparando ferocemente sulla folla che passeggiava e mangiava seduta ai tavolini di Dizengoff Street, cuore della movida israeliana.

L’attentatore, ucciso in nottata dalle forze speciali durante uno scontro a fuoco al termine di una feroce caccia all’uomo, era Raed Fathi Hazem, un ventinovenne originario di Jenin in Cisgiordania, che era riuscito a infiltrarsi in territorio israeliano attraverso un varco nella barriera di sicurezza. Vicino agli ambienti di al-Fatah e della Jihad islamica, sembra però che abbia agito da solo.  Prima di darsi alla fuga, Raed aveva percorso diverse decine di metri sparando sui civili che hanno iniziato a correre all’impazzata nel tentativo di mettersi in salvo, raggiungendo l’angolo con Gordon street. 

Le immagini delle telecamere di sicurezza all’esterno dei locali alla moda raccontano momenti di panico assoluto: la gente in fuga senza sapere dove andare, alla ricerca disperata di un rifugio dalle raffiche. In questo teatro, così stridente con le immagini che fino a qualche istante prima ritraevano giovani spensierati e famiglie a cena fuori, emerge la figura di un italiano: il trentottenne livornese Scialom Zarrugh, proprietario del ristorante italiano Pankina, al centro della scena dell’attentato, ha accolto decine di persone terrorizzate, aiutando anche quelli rimasti indietro o in difficoltà a rifugiarsi all’interno delle sale, e usando i suoi stessi tavolini come trincee dietro cui proteggerne la fuga dal terrore di una donna che, caduta in terra, rischiava di trovarsi esposta ai colpi del terrorista.  

Mentre Hamas benedice l’attacco, il quarto nel giro di quindici giorni, oggi a Gerusalemme tremila agenti della polizia israeliana sono stati dislocati in prossimità della Spianata delle Moschee per evitare possibili tensioni durante le preghiere per il primo venerdì del Ramadan.

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