guerra lunga
L’Aria che Tira, il fallimento della diplomazia. Germano Dottori: Zelensky è stanco della distruzione dell’Ucraina
Alle porte c’è la possibilità di una nuova guerra fredda tra l’Occidente e la Russia. Ma come ci si prepara a questo tipo conflitto? Nella puntata del 1 aprile de L’Aria che Tira, talk show di La7 che vede Myrta Merlino alla conduzione, è ospite Germano Dottori, consigliere scientifico della rivista geopolitica Limes, che disegna i futuri scenari: “Come andrà a finire e quanto tempo ci voglia non lo sappiamo. Volodymyr Zelensky ci ha detto domenica scorsa, aprendo alla Russia, che di farsi distruggere il Paese non ha proprio voglia e quindi cercherà di evitare che prevalga la prospettiva di una guerra lunga. Il problema - sottolinea Germani - non è pace o guerra, ma quale tipo di pace. Tutte le guerre si concludono con una pace. Il problema è che la pace è un determinato assetto finale che consegue alla cessazione delle ostilità. È su quello che stiamo discutendo. La prova di forza che avviene sul terreno è funzionale alla determinazione del risultato finale, della pace che si instaura dopo la fine della guerra. La diplomazia può soltanto accompagnare quello che avviene sul campo, bisogna esserne consapevoli”.
L’esperto continua poi l’analisi del post-conflitto: “Il discorso di armare gli ucraini serve a permettere loro di arrivare a una pace che è più conforme ai loro interessi che non a quelli della Federazione Russa, che ha invaso e aggredito. Il discorso dell’aumento delle spese militari al 2% del Pil - ci tiene a sottolineare ancora Germani - non è una decisione del governo, è stato un voto del Parlamento su un ordine del giorno. Sono tutte le forze politiche ad aver preso questa decisione, il Parlamento ha impegnato il governo a prendere decisioni. Draghi e i governo che seguiranno daranno corso agli ordini del giorno approvati alla Camera e al Senato, sono iniziative parlamentari”.