Chernihiv sotto tiro
La verità sui negoziati Russia-Ucraina, dal Cremlino gelano tutti: “Nessuna svolta”. Bombardamenti a tappeto
“Non c’è stata nessuna svolta dai negoziati”. Dopo il quarto round di negoziati che si è svolto ieri in Turchia non ci sono stati grandi passi in avanti tra Ucraina e Russia, almeno stando a quanto ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha affermato che il Cremlino “non ha visto nulla di promettente” e che “c’è ancora un grande lavoro da fare”. “È positivo - prosegue il portavoce - che la parte ucraina abbia almeno iniziato a formulare concretamente e mettere su carta ciò che propone. Finora, non siamo stati in grado di raggiungere questo obiettivo. È un fattore positivo. Per il resto non possiamo rilevare nulla di molto promettente, nessuna svolta, c’è ancora un lavoro molto, molto lungo da fare”. Peskov ha anche annunciato che nelle prossime ore il capo dei negoziatori russi fornirà un ulteriore aggiornamento sull’esito dei colloqui.
Non c’è stata alcuna tregua degli attacchi russi su Chernihiv nonostante la promessa fatta ieri durante i negoziati di Istanbul di ridurre drasticamente le operazioni militari nella zona che si trova a 150 chilometri a nord est di Kiev. A denunciarlo è il governatore di Chernihiv Viacheslav Chaus sul suo canale Telegram. "Crediamo alla promessa russa? Certo che no", ha scritto Chaus, dicendo che le forze russe hanno "effettuato attacchi contro Nizhyn, compresi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv".
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Nel frattempo la Cina, grande potenza che resta a stretto contatto con Mosca, ha fatto sapere di essere pronta a svolgere un ruolo costruttivo per facilitare i negoziati fra Russia e Ucraina. “Continueremo a svolgere un ruolo costruttivo e a fornire assistenza per la normalizzazione della situazione in Ucraina. Intendiamo interagire con ognuna delle parti interessate per concludere a breve il conflitto armato fra Russia e Ucraina” le affermazioni del portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin.