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Roman Abramovich avvelenato, chi si nasconde dietro il giallo

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Roman Abramovich sarebbe stato avvelenato in concomitanza con la sua partecipazione al primo round di pace tra Russia e Ucraina. Il mistero è fitto e, in assenza di conferme e smentite, si fanno le prime ipotesi su chi possa essere il colpevole. Ne ha parlato Peter Gomez durante la sua partecipazione alla puntata di Tagadà andata in onda martedì 29 marzo. L'unica cosa certa è che, come scrive Eschilo, in guerra l'unica vera vittima è la verità. Ma, tra le fonti d'informazione statunitensi, serpeggia il sospetto che ad avvelenare Abramovich siano stati i falchi russi, quelli che non vogliono la pace con l'Ucraina.        

 

 

 

 

 

Intervistato da Tiziana Panella, Peter Gomez ha detto: "Durante il primo round di trattative, Roman Abramovich e altri due appartenenti alla delegazione ucraina che hanno partecipato al tavolo di pace avrebbero avuto principi di avvelenamento. Gli ucraini hanno negato. Per quanto riguarda Abramovich non si capisce bene. Secondo il Financial Times potrebbe essere stato un principio di avvelenamento da parte di una fazione dei russi contraria alla pace. E' una capitolo che fa parte della guerra di spie che è tuttora in corso e che non si basa soltanto sugli avvelenamenti ma anche e soprattutto sulla disinformazione. Per questo è veramente difficile capire cosa sia realmente successo. Abramovich non ha parlato ufficialmente nonostante fosse realmente presente. E poi perché avvelenare con piccola dose? Per dare un avvertimento? Non lo so. E' uno di quei piccoli gialli che abbiamo attorno alla guerra".    

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