strategia non risolutiva
L’Aria che Tira, Maria Giovanna Maglie suona la sveglia: “L’Ucraina sta andando alla distruzione”. Impazza il caso armi
Lo stesso copione da giorni: armi alla resistenza ucraina nella speranza che ad un certo punto le parti si siedano attorno ad un tavolo. Nell’edizione del 25 marzo de L’Aria che Tira, il talk show di La7 condotto nell’occasione da David Parenzo, è ospite Maria Giovanna Maglie, a cui il padrone di casa chiede conto della strategia della Nato di attendere e rifornire di armi gli uomini di Volodymyr Zelensky: “Noi con questa storia delle armi, pur dando degli strumenti, ci precostituiamo un alibi, perché non basta. Sicuramente la campagna di Ucraina non sta andando come si aspettava Putin, gli sta costando tempo, fatica e morti, ma sta costando la distruzione di quella nazione. Ha preso la mano questa guerra, che ormai ha compiuto un mese. Noi continuiamo a dare armi e sanzioni, ma questo non è risolutivo. Non dico che non sia giusto che chi chiede di difendersi venga aiutato, io sono per la legittima difesa sempre, ma c’è un’esitazione di fondo. I tedeschi hanno detto che è anche troppo quanto fatto, ma non devi mai dirlo, devi sempre agitare il pesante bastone che hai dietro la spalla, devi far capire che uno può fare molto peggio”.
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“Per quanto riguarda le divisioni, sia italiane che internazionali, attenzione, perché - sottolinea ancora la Maglie - i Cinquestelle staranno anche sostenendo una posizione radicale, ma è la loro natura guai a loro se la perdono, però c’è anche il Papa. Non ce lo dimentichiamo quanto ha detto Papa Francesco dopo il discorso di Draghi, ha dato dei pazzi. Il dissidio dell’Occidente rispetto a questa guerra e all’atteggiamento da tenere con la Russia è molto forte. Non scordiamoci che oggi pomeriggio il Papa fa la consacrazione di Fatima alla Russia e all’Ucraina. In questo modo - dice chiudendo la giornalista - non c’è la massima pressione che è sempre necessaria affinché il sedersi ad un tavolo di trattativa porti un risultato utile non solo a chi sta aggredendo, ma anche a chi è aggredito”.