Brutalità e potere, Vladimir Putin è pronto a tutto. Il consigliere di Navalny a Otto e mezzo: prepariamo il cambio di regime
Vladimir Milov, consigliere per la politica estera ed economica di Aleksej Navalny, il principale dissidente del presidente russo Vladimir Putin che è stato condannato nel febbraio 2021 a due anni e otto mesi di carcere ed ha subito un tentativo di avvelenamento, è ospite in collegamento nella puntata del 21 marzo di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Milov fa una descrizione a tutto tondo degli obiettivi dello Zar: “Putin vuole che la Russia abbia una sfera di controllo sulle ex repubbliche sovietiche, vuole restaurare il dominio russo su di loro ma 8 anni fa ha ricevuto un duro colpo dall’Ucraina con la rivoluzione di piazza Maidan, e ne ha risentito.,. L’Ucraina ha creato uno spazio di libertà e un’economia prospera, si è sentito offeso che gli ucraini non abbiano voluto entrare nella sua sfera di influenza ed è pronto a fare di tutto, non esiterà a usare la brutalità e il potere su territori che ritiene suoi. Non solo sull’Ucraina… Putin ha delle riserve significative ma le sanzioni avranno ripercussioni significative... Se l’Italia volesse colpire la Russia dovrebbe smettere di comprare il suo gas”.
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“Non ho mai avuto un rapporto ravvicinato con Putin, nel ’99 era arrivato al potere dopo Eltsin e non era molto popolare, io sono stato coinvolto nelle riforme del mercato energetico, nella privatizzazione di Gazprom. Non - dice Milov - conosco bene Putin e anche io mi chiedo chi sia veramente, ma non ha mantenuto le promesse fatte ed è normale che persone come me siano state esautorate. Il nostro rapporto si è interrotto dopo lo scorporo di Gazprom. Sono stato in carcere anche io per un mese, come molti dei collaboratori di Navalny, il quale deve affrontare una sentenza molto lunga. Infatti, aspettiamo la sentenza domani…”. “Rischia fino a 13 anni di carcere…” ricorda tristemente il consigliere dell’oppositore politico del regime di Mosca.
Ma le cose potrebbero cambiare in futuro: “Non c’è un sostituto immediato di Putin, lui non se ne andrà via motu proprio ma se noi lavoriamo per convincere i russi, allora potrà esserci un cambio di regime... Non sarà semplice, ma è possibile. Ma i russi subiscono il lavaggio del cervello ogni giorno, non è facile contattarli e dirgli la verità su ciò che succede. Non c’è una soluzione semplice, serve il lavoro nostro di oppositori, vostro in Occidente, le sanzioni e dobbiamo sostenere la resistenza ucraina. La censura - ricorda Milov - è veramente estrema, siti occidentali e social media non sono accessibili, il tribunale ha chiuso Facebook per terrorismo, solo perché diffondono informazioni diverse dalla propaganda... I russi non hanno alcuna idea di quanto stia accadendo. Navalny sta bene - ha concluso il consigliere - nelle condizioni in cui si trova, per quanto possibile con le conseguenze dell’avvelenamento... Ma continua a mandare un messaggio inequivocabile, basta con la guerra.”.