Missili ipersonici sull'Ucraina. La Russia passa alle maniere forti: hanno capacità nucleare
Per la prima volta dall’invasione dell’Ucraina, le forze russe hanno impiegato missili ipersonici Kinzhal che hanno distrutto un ampio deposito sotterraneo con missili e munizioni aeree delle truppe ucraine nella regione sud-occidentale di Ivano-Frankivsk. A renderlo noto è stata la stessa Mosca, che ha inoltre annunciato la distruzione nella notte di tre sistemi missilistici di difesa aerea S-300 in dotazione alle truppe di Kiev. Distrutti anche i centri di sorveglianza radio dell’intelligence ucraina a Velykyi Dalnyk e Velykodolynske, nella regione di Odessa. Per l’intelligence britannica, il Cremlino, spiazzato dalla «portata e ferocia della resistenza ucraina», è stato costretto a cambiare i piani, passando a una «strategia di logoramento» che «implica l’uso indiscriminato della potenza di fuoco». Questo produrrà probabilmente un «aumento delle vittime civili» e delle «distruzioni di infrastrutture» e «l’intensificarsi della crisi umanitaria», tre settimane dopo l’avvio dell’operazione militare.
I Kinzhal sono missili balistici ipersonici con capacità nucleare o convenzionale che viene lanciato da un Mig-31 modificato. È una delle sei armi di «prossima generazione» citate da Putin nel discorso del 1 marzo 2018. Il Kinzhal ha una gittata dichiarata di 1.500-2.000 km con un carico utile nucleare o convenzionale di 480 kg. È lungo 8 metri, con un diametro di uno e un peso di lancio di circa 4.300 kg. Simile per dimensioni al missile balistico a corto raggio 9M723 Iskander, ha tuttavia caratteristiche distintive, tra cui una sezione di coda ridisegnata e timoni ridotti. Dopo il lancio, il Kinzhal accelera rapidamente fino a Mach 4 e può raggiungere velocità fino a Mach 10 (12.350 km/h). Questa velocità, combinata con la traiettoria di volo irregolare del missile e l’elevata manovrabilità, può complicarne l’intercettazione. Il missile è stato testato nel sud della Russia nel dicembre 2017 e nei filmati diffusi, la Difesa di Mosca li ha definiti un successo; entrato in servizio, alcuni sono stati modificati per trasportarlo. Probabile che sia stato sviluppato per colpire più facilmente infrastrutture cruciali europee e contrastare il Thaad americano, sistema di difesa per colpire missili balistici a medio e corto raggio.
Proseguono intanto i combattimenti a Mariupol, arrivati nel centro città, intorno alla quale Mosca ha fatto sapere di aver «stretto il cappio». Il ministero della Difesa di Kiev ha riferito di aver «temporaneamente» perso l’accesso al mar d’Azov, collegato al Mar Nero da uno stretto. Nella regione di Luhansk, Ucraina sud-orientale, è stata concordata l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione di civili e l’arrivo di aiuti.
“Bagno di sangue con l'invio di armi”. Mieli zittisce la ‘sardina' con il paragone che la umilia