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Guerra in Ucraina, la pace è ancora lontana. Macron e la Ue pessimisti: conflitto ad alta intensità
Tra le bombe che continuano a martoriare l'Ucraina e gli scambi di accuse reciproci le consultazioni fra Mosca e Kiev vanno avanti. Qualche, piccolo, passo sembra esserci stato. A spingersi in avanti è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui entro «dieci giorni» si potrebbe arrivare a degli sviluppi sulle questioni «controverse» per poter «sviluppare» successivamente un vero e proprio accordo di pace. Nella partita dei negoziati resta molto attiva la Turchia. Ankara ha ribadito infatti la sua disponibilità ad ospitare un incontro al vertice fra Putin e Zelensky. Nel frattempo, in campo diplomatico, gli occhi di tutti sono puntati sul colloquio annunciato per oggi fra Joe Biden e Xi Jinping. È la prima volta che i leader di Usa e Cina hanno un contatto diretto dall'inizio del conflitto. A tal proposito il segretario di Antony Blinken si è detto «preoccupato» che in qualche modo Pechino possa «offrire» supporto a Mosca. Una possibilità che la Casa Bianca vuole appurare e davanti alla quale, allo stesso tempo, intende mettere in guardia la Cina sugli eventuali costi di questa scelta.
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Biden intanto è tornato ad attaccare frontalmente Putin definendo la sua brutalità «disumana». Secondo Washington «non ci sono» segnali che Putin voglia fermare l'iniziativa intrapresa. Lo ha confermato anche Mario Draghi: «Putin non vuole la pace», che «invece noi dobbiamo continuare a cercare a ogni costo, mi auguro che si arrivi presto a qualche spiraglio». Il fatto che la situazione sia ancora molto tesa lo conferma pure Emmanuel Macron. Presentando il suo programma per la corsa all'Eliseo il presidente francese ha sottolineato come occorra «intensificare» gli investimenti in armamenti «per poter affrontare una guerra ad alta intensità che può tornare sul nostro continente». Da Kiev il presidente Zelensky continua ad appellarsi al mondo. In un collegamento con il Bundestag tedesco il numero uno ucraino ha parlato di un «nuovo muro» che viene costruito fra il suo Paese e l'Europa a «ogni bomba che cade». La richiesta è quella di non «anteporre l'economia alla sicurezza».
Una dura presa di posizione sull'attacco di Putin all'Ucraina arriva dai ministri del G7 con un documento dove si mette nero su bianco che «i responsabili dei crimini di guerra, compreso l'uso indiscriminato di armi contro i civili, saranno ritenuti responsabili». Le tensioni inficiano i rapporti collaborativi fra Mosca e il resto del mondo in tutti i campi. L'Esa infatti a deciso all'unanimità di sospendere la missione ExoMars. È stata infatti riconosciuta «l'impossibilità» di svolgere la cooperazione in corso con Roscosmos. Pronta la risposta della controparte russa che ha annunciato di voler proseguire la missione «da sola». Sul campo infine continua la strage di civili. Nelle ultime 24 ore le zone più colpite sono state quelle di Kharkiv e Chernihiv, dove è rimasto ucciso anche in cittadino americano, mentre dalle macerie del teatro di Mariupol bombardato dai russi sono state messe in salvo almeno 130 persone.