Guerra Ucraina, il piano dell'Ue per far crollare la cricca di Putin e la Russia: "La nostra economia reggerà"
I ministri delle finanze Ue iniziano a studiare una strategia per far fronte all'impatto economico del conflitto. E lo fanno riuniti nell'Ecofin proprio nel giorno di un nuovo forte pacchetto di sanzioni Ue alla Russia. L'incertezza è alta ed è per questo che è difficile al momento quantificare l'entità dei danni e le ricadute.
Ma intanto bisogna prepararsi a "un aumento generale dell'inflazione, pressioni sui prezzi dell'energia e dei generi alimentari e volatilità del mercato", ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che rincara: "Aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, interruzioni delle catene di approvvigionamento: tutto ciò avrà un effetto a catena negativo sui prezzi al consumo e sugli investimenti". Tuttavia, "i nostri fondamentali sono solidi, quindi saremo in grado di resistere a questa crisi", rassicura il commissario. Certo sull'energia occorre alleviare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia sulle famiglie e sulle imprese più vulnerabili. Questo nel breve periodo dipende soprattutto dagli interventi che gli Stati possono mettere in campo.
Ma sul fronte delle aziende l'Ue sta lavorando a norme temporanee sugli aiuti di Stato per aiutare a sostenere le imprese duramente colpite dalla crisi e dai prezzi elevati dell'energia. A medio termine, invece, sottolinea Dombrovskis, "dovremmo sfruttare al meglio il dispositivo per la ripresa e la resilienza": ci sono ancora 200 miliardi di potenziali prestiti non richiesti (non è il caso dell'Italia) che potrebbero servire per ridurre la dipendenza dall'energia russa o investire in rinnovabili, ad esempio. "La crescita economica nell'Ue rallenterà ma non si fermerà completamente", è la previsione di Dombrovskis, che ricorda come con il nuovo pacchetto di misure contro Mosca "la Russia è al momento la nazione più sanzionata al mondo".
L'Ecofin ha dato il via libera, infatti, a una nuova tornata di sanzioni che colpisce l'import di beni di lusso, i prodotti siderurgici, l'energia, il divieto di rating della Russia e un elenco di soggetti esteso a 15 persone in più e 9 entità in più. Complessivamente l'elenco ora si applica a un totale di 877 individui e 62 entità. Tra questi vi è anche il magnate Roman Abramovich, proprietario del Chelsea Football Club, che "ha stretti legami di lunga data con Vladimir Putin, ha accesso privilegiato al presidente, con cui è ancora in ottimi rapporti", si legge nelle motivazioni pubblicate nella Gazzetta ufficiale Ue. Si tenta, insomma, di colpire la "cricca" attorno a Putin, come ha detto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, le élite russe che hanno fatto la sua fortuna e contribuiscono alla ricchezza del Paese.
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Così si è deciso, ad esempio, di vietare ogni articolo del lusso (borse, pelli, gioielli, ma anche tartufo, caviale, alcol e prodotti del tabacco) con un valore superiore ai 300 euro. Ma anche le auto con un valore superiore ai 50mila euro. Un mercato che ha un valore di 3,5 miliardi di euro. Si è voluto poi colpire anche l'industria con il divieto di importazione dell'Ue sui prodotti siderurgici per un importo di circa 3,3 miliardi di euro di entrate perse dalle esportazioni per la Russia. Sarà vietato per gli europei anche fare nuovi investimenti nel settore energetico russo, con limitate eccezioni per l'energia nucleare civile. Salvi dunque gli attuali contratti con Gazprom, da cui dipende ancora buona parte della dipendenza energetica Ue. Alla riunione degli ambasciatori Ue non è prevalsa dunque la posizione della Polonia e degli Stati baltici che volevano sanzioni sempre più forti anche sull'energia e si è trovato un compromesso che tutelasse anche gli interessi economici di chi è più esposto.