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DiMartedì, timore di un conflitto congelato nel cuore dell'Europa. Giampiero Massolo: l'errore imperdonabile di Putin

Giada Oricchio
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“Il mio timore? Un conflitto congelato nel cuore dell’Europa”. L'ambasciatore Giampiero Massolo, ospite del talk politico di LA7 “Di Martedì”, interrogato sull’invasione dell’Ucraina e sul ruolo della Cina che difende le sue relazioni “senza limiti” con la Russia, ha osservato: “Probabilmente il presidente Xi Jinping sapeva qualcosa perché ha visto Vladimir Putin all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali. Non escludo che all’epoca il presidente russo abbia parlato delle sue intenzioni e pensasse ad un’azione molto circoscritta nel tempo e molto rapida”. Secondo il presidente dell’Ispi, Putin e i vertici militari pensavano che gli ufficiali ucraini in qualche modo potessero tradire il loro paese e familiarizzassero con i russi “in modo da favorire come un coltello nel burro l’avanzata delle forze armate del Cremlino”.

 

 

Tutto questo però non è accaduto e mette in imbarazzo Xi Jinping. “Da un lato è tentato dall’idea di impossessarsi di uno stato vassallo che versa in una condizione di bisogno perché nei futuri macro equilibri del mondo, l’idea di un’alleanza tra autocrati con uno in posizione di vantaggio cioè Xi Jinping rispetto a Putin sicuramente è una prospettiva attraente – ha spiegato Massolo - dall’altra parte per un Paese che sicuramente vuole rivaleggiare con gli Stati Uniti fino a conquistare il primato del mondo e lo vuole fare con le armi dell’economi, dell’industria, della scienza, del commercio e della tecnologia, si trova con una situazione destabilizzata e i prezzi delle materie prime alle stelle. E in più con alcuni principi infranti come l’intangibilità dei confini e la sovranità degli Stati che potrebbero avere ripercussioni sulle sua situazioni interne”.

 

 

Alla domanda su quante possibilità ci sono che la situazione sfugga di mano e precipiti, l’ambasciatore ritiene che Putin voglia sostanzialmente una neutralità dell’Ucraina “possibilmente con un altro governo e non con Zelesnky e con il riconoscimento dei suoi precedenti atti di prepotenza quali la Crimea e il Donbass, questo gli serve anche per moltiplicare le situazioni ai suoi confini, si pensi a Moldova e Transnistria”. Per Massolo, Putin non toccherà i Paesi della Nato: “Andrà avanti fino a quando avrà la percezione di non poter ottenere di più. Il mio timore è che il combinato disposto di questa caparbietà russa e della resistenza ucraina ci porti a creare una situazione congelata sul terreno dove nessuno vince e nessuno perde. Noi rischiamo di avere un conflitto congelato nel cuore dell'Europa”.

 

 

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