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Otto e mezzo, la giornalista russa Elena Chernenko si ribella a Vladimir Putin: azioni militari ingiustificate

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Vladimir Putin è convinto ci sia una campagna mediatica feroce contro la Russia da parte dell’Occidente. La questione è affrontata nella puntata del 16 marzo di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, con la giornalista russa Elena Chernenko, che come tutti gli altri giornalisti del suo paese non può utilizzare la parola guerra senza rischiare il carcere: “Putin non faceva riferimento soltanto ai governi occidentali, si riferiva anche alla popolazione russa normale, che nei paesi occidentali sostengono la cancel culture. Dicono che i bambini vengono maltrattati a scuola dai colleghi, i russi vengono vittimizzati sostanzialmente. Questo odio contro tutti i russi in Occidente è quello che lui sostiene, secondo me, da come ho capito, voleva dire quello”.

 

 

“Ma c’è questa russofobia?”, chiede la Gruber alla sua ospite, che ha lanciato un appello in cui molti giornalisti russi vogliono la fine della guerra: “Io ho paura? In queste ultime tre settimane ho provato molte emozioni, ma la paura non è una di queste. Sono preoccupata della situazione in cui ci troviamo dal 24 febbraio in poi, sono sempre stata preoccupata per il futuro del mio Paese e dell’Europa. Una dissidente? Non sono certamente d’accordo con Putin, sono stata promotrice di una lettera contro questa iniziativa militare, 400 colleghi di tutti i media del Paese l’hanno sottoscritta. Gran parte della popolazione russa, magari non la maggioranza, ma tanti, non - sottolinea la Chernenko - ritiene che queste azioni militari siano giustificate e sono preoccupatissimi come me”.

 

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