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Stasera Italia, l'esodo mai visto dall'Ucraina. La denuncia di Maurizio Gasparri sulla Polonia e l'Europa

Federica Pascale
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Un esodo mai visto nella storia quello di milioni di ucraini che, in poco più di due settimane, sono scappati dal loro Paese in guerra e diventati rifugiati in Europa. Tanti quelli che raggiungono le famiglie ucraine già residenti in Italia e in altri Paesi europei, dove lavorano e sono in grado di ospitare i familiari in fuga. Una guerra, quella tra Ucraina e Russia, che sta dimostrando quanto sia fondamentale e, purtroppo, manipolabile l’informazione. “Le guerre purtroppo si combattono anche con la comunicazione e l'informazione, non a caso i russi stanno comprimendo i loro spazi informativi in Russia mentre noi che viviamo in un mondo libero, e l'Ucraina guarda a noi, abbiamo più informazioni e più immagini” afferma Maurizio Gasparri, ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia, il talk politico in onda su Rete4.

 

 

Durante la puntata di lunedì 14 marzo, il senatore di Forza Italia ha però sottolineato, oltre all’eroicità degli ucraini, un’ipocrisia da parte dell’Unione Europea: “Fino a qualche mese fa la Polonia era da cacciare dall'Europa perché, con le elezioni, ha fatto vincere un governo conservatore che voleva fare determinate leggi sull'interruzione di gravidanza” ricorda Gasparri, mentre adesso la Polonia "è un esempio di generosità". Infatti, è proprio in Polonia, in quanto Paese confinante con l’Ucraina, che arrivano tantissimi ucraini in fuga dalla guerra. “Molti arriveranno in Italia e ci dobbiamo attrezzare, per ora è arrivata ancora poca gente e molti sono ucraini residenti, che lavorano e che quindi attraggono parenti e familiari” sottolinea il senatore forzista, che però tiene ad impartire una lezione all’Unione Europea, che spesso ha commesso degli errori di valutazione soprattutto in tema di migrazioni. “L'Europa deve essere un po’ più rispettosa dei vari Paesi, perché la Polonia sta dando una prova di generosità e bisogna ricordarselo quando la vorranno espellere un’altra volta dall’Unione Europea” conclude Gasparri.

 

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