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Mariupol, la donna incinta è morta insieme al suo bambino: l'immagine più straziante
Orrore senza fine in Ucraina: è morta la donna incinta ferita nel bombardamento russo dell’ospedale pediatrico di Mariupol del 9 marzo scorso. La vita che muore al buio laddove dovrebbe aprirsi alla luce. A dare la notizia è stata l’agenzia Associated Press.
La giovane prossima al parto era stata fotografata da Evgeniy Maloletka mentre distesa in barella, con le mani a protezione del grembo e con una profonda ferita all’altezza dell’inguine, veniva evacuata una dai soccorritori. Quell’immagine, così come lo scatto della donna insanguinata e al nono mese di gravidanza che scendeva le scale, era il simbolo della brutalità e del cinismo russo nel conflitto scatenato a Vladimir Putin.
La futura madre era apparsa fin da subito in condizioni gravissime, le hanno praticato il cesareo, ma il nascituro “non dava segnali di vita”. Quando la signora ha intuito di aver perso il bambino avrebbe detto: “Uccidetemi ora!”.
E’ deceduta mezz’ora dopo a causa di una brutta frattura al bacino e nonostante i tentativi disperati del chirurgo Timur Marin di salvarla. Sempre l’Ap ha riferito che i corpi delle due vittime innocenti sono stati riconosciuti dal marito e dal padre le cui generalità non sono state registrate e pertanto non sono note.