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Otto e mezzo, Lucio Caracciolo pronto allo scenario peggiore: “Il sacrilegio della Russia contro Kiev”

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Che cosa sta succedendo in Ucraina? C’è il rischio che diventino ancora più terribili le immagini che arrivano da Kiev? Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo, talk show serale di La7, introduce l’argomento della guerra con Lucio Caracciolo, direttore della rivista geopolitica Limes, che sviscera le prossime mosse del conflitto: “Sta succedendo che nel giro di qualche giorno i russi devono decidere se arrivare ad cessare il fuoco oppure se entrare a Kiev e nelle varie città, facendo la guerra urbana. Entrare a Kiev sarebbe una sorta di sacrilegio, è la culla della Russia, è come se un’armata di crociati invadesse il Vaticano. Sarebbe molto difficile da spiegare ai russi che vanno a liberare Kiev, ci sarebbero delle forti perdite per i russi e dei massacri per la popolazione civile. In termini di mera propaganda sarebbe un disastro totale”.

 

 

“Il punto veramente critico di questa guerra sono - sottolinea Caracciolo - proprio le città. I russi infatti stanno girando intorno alle città. Il famoso battaglione di 60km era chiaramente ostentativo, uno non attacca mettendo 60km di carri armati, era un modo per cercare di spaventare gli americani più che gli ucraini. Gli Usa devono decidere se fare pressione su Zelensky, cercando di fargli capire che è arrivato il momento di arrivare ad un compromesso oppure se bisogna giocare fino in fondo questa partita con dei rischi di tipo sistemico, senza parlare di cose su cui è meglio tacere, ma per esempio che la Federazione russa si disintegri e questo comporti una crisi di proporzioni enormi”.

 

 

L’esperto di Limes conclude il lungo ragionamento ipotizzando due differenti scenari: “Io penso che i russi faranno di tutto per non ingaggiare una guerra urbana, ma questo vuol dire fare delle concessioni al tavolo negoziale. Se invece entreranno in città saranno problemi molto seri, anche perché a quel punto la Nato è difficile che possa semplicemente dire di dare le armi”. “Anche perché poi a quel punto come le dai le armi agli ucraini?”, chiosa Caracciolo.

 

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