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Ucraina, negoziati in salita e scontro sui corridoi umanitari. A Kiev suonano le sirene antiaereo

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Il terzo round dei colloqui si è concluso nel giorno, il dodicesimo dall'inizio della guerra di invasione in Ucraina, caratterizzato proprio dallo scambio di forti accuse per il fallimento dei corridoi umanitari. Piccoli progressi sui corridoi umanitari sono stati raggiunti durante il terzo round di colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca. A riferirlo è stato il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, dopo che per tutta la giornata sono state lanciate accuse reciproche tra i due Paesi proprio sull'evacuazione di civili. In mattinata la Russia ha infatti annunciato un cessate il fuoco limitato e la creazione di corridoi sicuri per consentire ai cittadini di lasciare la capitale Kiev, e le città di Mariupol, Kharkiv e Sumy. Ma le vie di evacuazione portavano in Russia e Bielorussia. Il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato di ipocrisia e cinismo Mosca. "Non conosco molti ucraini che vogliano rifugiarsi in Russia", ha detto all'emittente francese LCI.

Al termine del nuovo round di negoziati, che si sono svolti sempre in territorio bielorusso, il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha detto di sperare che i corridoi umanitari possano funzionare da domani. Un altro componente della delegazione Leonid Slutsky ha riferito che "le trattative con Kiev proseguirenno rapidamente". I colloqui tra le parti dovrebbero riprendere a breve, secondo Mosca.

Un punto di svolta potrebbe essere l'incontro tra i ministri degli esteri di Russia e Ucraina, Sergey Lavrov e Dmytro Kuleba, che si terrà in Turchia, a margine del Forum della diplomazia di Antalya il 10 marzo. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha riferito che i due omologhi hanno accettato di tenere un incontro che si svolgerà in un formato trilaterale.

Durante la giornata è proseguito l'attacco russo sul territorio ucraino. Secondo la stima fatta da Kiev i danni alle infrastrutture dall'inizio dell'attacco ammonterebbero a 10 miliardi di dollari. Almeno 13 persone sono state uccise in un attacco aereo contro una fabbrica di pane nella città ucraina di Makariv, nella regione di Kiev. In un altro attacco è morto il primo cittadino di Gostomel, Yuri Illich Prylypko, mentre "distribuiva cibo alla popolazione affamata", ha riferito il Comume. Secondo i dati dell'Onu sono 406 i civili morti in Ucraina dall'inizio del conflitto, di cui 27 bambini e oltre 1,7 milioni i profughi che hanno lasciato il Paese. Di questi oltre un milione sono arrivati in Polonia, 180mila in Ungheria e 128mila in Slovacchia. "Dateci degli aerei per difenderci", ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky in un appello agli alleati nel corso di una diretta video sui suoi canali social. "Quanti morti servono ancora?", ha chiesto, tornando a parlare della no-fly zone sul Paese, più volte negata dalla Nato.

I leader di Regno Unito, Olanda e Canada, che si sono riuniti a Londra hanno chiesto alla Russia di fermare le ostilità. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha inoltre annunciato nuove sanzioni contro 10 oligarchi e funzionari vicini a Putin. I premier si sono detti pronti a nuove misure ma sia Boris Johnson che Mark Rutte hanno ammesso che al momento l'Occidente non si può permettere di bloccare la fornitura energetica proveniente dalla Russia. Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz questa rimane "fondamentale per i servizi di interesse generale e per la vita quotidiana dei cittadini".

In serata Scholz, Macron e Johnson hanno avuto un vertice in videconferenza con il presidente Usa Joe Biden, in cui è stata riaffermata come priorità quella di proteggere la popolazione civile. Intanto il Pentagono ha ordinato il dispiegamento di altre 500 truppe in Europa il che porterà a circa 100.000 i soldati americani nel vecchi continente.

In risposta alle sanzioni Mosca ha classificato i Paesi che le hanno varate come ostili. Nell'elenco, oltre a Usa, Canada e Regno Unito,ci sono tutti i Paesi dell'Ue e quindi anche l'Italia. "Ce lo aspettavamo", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, "questo dimostra che le sanzioni stanno funzianando", ha aggiunto, annunciando la creazione di un'unità di crisi per le imprese esportatrici che sono state colpite dalle misure varate contro Mosca.

 

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