strategia fallimentare
Flop Usa, la Polonia gela Joe Biden sui caccia militari: niente aiuti all’Ucraina
La mossa strategica di Washington per aiutare l’Ucraina si è rivelata prima un’ipotesi, poi un giallo, per finire in un flop strategico. La Polonia ha fermato sul nascere la possibilità che Varsavia potesse fornire all’ Ucraina vecchi aerei militari per rispondere all’invasione russa. Non è chiaro se si trattasse solo di aerei, o anche di piloti. Ma i jet facevano parte dei residuati che ogni Paese dell’ex blocco sovietico ha ereditato dopo la fine dell’Urss nel 1991. Tutto era nato, in modo segreto, nelle ultime ore. Gli Stati Uniti stavano esplorando un complicato accordo con la Polonia che prevedeva uno ‘scambio di aerei’: Varsavia avrebbe inviato a Kiev vecchi jet di fabbricazione sovietica, in cambio di F-16 americani. L’intesa avrebbe richiesto il via libera del Congresso ma qualcosa è andato storto.
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La riunione via Zoom tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e 280 membri del Congresso doveva restare segreta, su espressa richiesta di Kiev, ma non è stato così. Due senatori repubblicani, Marco Rubio e Steve Daines, l’hanno rivelato sui social, pubblicando foto, e di fatto sabotando tutto. Rubio ha respinto questa accusa, ma sui social è stato coperto di insulti. Qualcuno ha ricordato il presunto finanziamento da oltre un milione di dollari donato da un oligarca russo alla sua campagna. Quello che è successo durante la riunione è emerso nelle ultime ore, con il Wall Street Journal che ha rivelato alcuni retroscena: il leader di minoranza al Senato, Mitch McConnell, ha chiesto a Zelensky cosa servisse a Kiev e il presidente ucraino ha indicato il bisogno di aerei militari per contrastare i russi. Zelensky è tornato sull’ipotesi della «no-fly zone» sul cielo dell’Ucraina, ma ha aggiunto, attraverso un interprete, «se non potete dichiararlo, almeno datemi gli aerei». Nelle stesse ore il presidente russo Vladimir Putin avvertiva i Paesi Nato che l’imposizione di una no-fly zone nei cieli dell’ Ucraina sarebbe equivalso a una dichiarazione di guerra.
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Il Cremlino, venuto a conoscenza dell’incontro via Zoom, ha poi aggiunto: «Chi ospiterà jet ucraini sarà coinvolto nella guerra». Lo scambio merci tra Washington e Varsavia avrebbe aggirato questa situazione? La Casa Bianca aveva confermato l’ipotesi: «Stiamo lavorando con i polacchi su questo tema e ci stiamo consultando con il resto dei nostri alleati Nato». Lo stesso segretario di Stato, Antony Blinken, aveva aperto alla possibilità. Ma poi è arrivata la smentita da Varsavia. Il primo ministro Mateusz Morawiechi ha scritto su Twitter: «La Polonia non darà i suoi caccia all’Ucraina così come non metterà a disposizione gli aeroporti. Noi stiamo aiutando concretamente gli ucraini ma in altre aree». E tra queste non ci sarebbe quella militare.